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Quando il sole scompare escono i Krampus aTarvisio (Italia)- by Luca Bortolos

Da Fvgselection @photofvg

Krampus  — presso Tarvisio (Italia). — con Luca Bortolos

Quando il sole scompare dietro alle cime dei monti e le tenebre avvolgono la vallata, dai boschi escono i Krampus che raggiungono la loro guida: San Nicolò…

La leggenda

Un Santo con una lunga barba bianca trasportato su di un calesse per le vie del Paese da fauni ululanti , il fumo delle torce che irraggiano le tenebre di una luce sinistra, ragazzi e bambini che scappano urlando in preda al panico, il Caos che regna sovrano.

Questo è lo scenario – nella sua parte iniziale – della rumorosa e inquietante sfilata della tradizionale festa di San Nicolò e i Krampus, la cui origine si perde nella notte dei tempi oltre che nella profonda oscurità delle foreste. Questa festa intrisa di elementi culturali deriva dalle credenze, dai miti e dalle tradizioni che si sono intrecciate nella vallata del Tarvisiano quale inevitabile risultato di una mescolanza di genti dei ceppi linguistici latino, germanico e slavo.

I Krampus escono all’imbrunire del 5 dicembre da un luogo misterioso, probabilmente dalla foresta come avveniva per l’antico Dio Fauno (la cui ricorrenza era, nell’antica Grecia, proprio il 5 decembribus/decembris).
Questo aspetto dell’attesa è molto importante in tutte le ricorrenze del solstizio d’inverno, ed ha a che vedere con le paure degli antichi per l’arrivo della stagione fredda, del buio e delle tenebre.Alcuni fanno derivare la parola Krampus dall’antico termine dell’area tedesca kramp (artiglio). Di artigli, infatti, i diavoli della Val Canale sono ben forniti, così come di musi mostruosi sormontati da alte corna, rosse, bianche o di colore naturale e ricoperti da pelli e pellicce, ruvide e ispide.

Queste paurose figure altro non sono che residui di antiche cerimonie durante le quali le comunità di agricoltori e allevatori di montagna materializzavano gli spiriti e i demoni silvestri iniziando i giovani al mondo adulto, e traendo auspici sulla fertilità della stagione e dei suoi cicli naturali.

All’interno di questi arcaici riti – legati tendenzialmente al culto della terra e dei boschi e celebrati in prossimità del solstizio invernale – appare, quando si assottiglia la luce, anche San Nicolò per iniziare la lunga opera di elargizione di doni nell’arco di tutta la notte e che i bambini troveranno il giorno dopo, giorno, appunto dedicato alla Festa del Santo.

 

tratto da :http://www.krampus.it/

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