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Quando il tempo determinato è un lusso...

Creato il 29 marzo 2012 da Nonchiamatemiborgia @nonsonoBorgia
Il silenzio di questo blog è dovuto a un susseguirsi di settimane frenetiche, in cui i progetti della sottoscritta sono sfumati e, di conseguenza, cambiati. La mia personale missione a Londra, per ora, è stata rimandata per problemi logistici e quindi, per non corrispondere alla figura brunettiana di fannullona, ho cominciato a cercare un lavoro nel Bel(si fa per dire)Paese. Mi sono immersa, perciò, in quell'universo che fino ad ora ho potuto evitare trasversalmente durante i miei studi.
Ho bisogno di un lavoro, un lavoro qualunque. E intanto vorrei anche cominciare a scrivere per qualche giornale/rivista. Mi piacerebbe riuscire a conciliare questi due aspetti per occupare razionalmente il mio tempo ma, a quanto pare, è un concetto impossibile da immaginare. Devo capire che il massimo a cui posso aspirare adesso è una collaborazione (una ogni tanto, ovviamente) con qualche testata, una di quelle collaborazioni che scambia il tuo articolo con un compenso che sì e no ti concede il lusso di una pizza e una birra. Mi trovo quindi a scaglionare annunci di ogni tipo: cameriera, commessa per tutti i neolaureati di questo Paese, perchè in realtà la mia generazione è composta da commessi a tempo determinato. Ma io voglio scrivere e quindi, oltre a tediare Voi, mando curriculum anche a riviste online, quotidiani di ogni genere, sperando che la mia lettera di presentazione non li infastidisca troppo e che anzi, li spinga a darmi un'occasione.
So anche che c'è un mucchio di competizione e contendenti, ma continuo ad essere inguaribilmente ottimista, e a sperare che un giorno, non so quando, il merito, l'impegno e la tenacia diventino i principali criteri di scelta nel mondo del lavoro.
Eccomi qui, a passare le mie giornate a mandare mail esasperate da cui però deve uscirne qualcosa di brillante. Anche se l'offerta consta di contratti a progetto e stage non retribuiti (se trovi un contratto a tempo determinato ritieniti fortunato come Gastone, il cugino di Paperino); che poi mi chiedo, ma la Fornero non voleva eliminare tutti questi sistemi di imbroglio del lavoratore? Beh, io continuo a sperare e ad augurarmi che là fuori ci sia qualcuno disposto a darti un lavoro che ti dia la possibilità, perlomeno, di pagarti la benzina.

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