Magazine Diario personale

Quando io ero piccolo…

Creato il 05 aprile 2014 da Pecchio @lapitwit

16 Giugno 2013-5 Aprile 2014

QUANDO IO ERO PICCOLO…non camminavo: gattonavo.

Non è strano: tutti gattonano, da piccoli.

Crescono ed imparano a camminare.

Crescevo, ma non imparavo a camminare: continuavo a gattonare.

Non imparavo a camminare nemmeno con la fantasia benché mi piacessero alcune fiabe.

Vedevo i miei coetanei che camminavano, ma io no.

Camminavano senza l’aiuto di qualcosa, di qualcuno.

Tendevo una mano e l’altra a qualcuno per potere camminare.

Mi muovevo, stando in piedi, reggendomi ad un carrello.

Imparai, poi, a muovermi, stando in piedi, reggendomi con le stampelle, ma incontravo bambini più piccoli che mi puntavano il dito, si rivolgevano ai loro genitori, facevano loro notare, a voce alta, quanto fossi buffo: ero basso di statura, nella parte inferiore del corpo, benché fossi poco più grande di loro.

Mi vergognavo: non sapevo perché avessi bisogno delle stampelle per camminare.

Ignoravo cosa fosse la Spina Bifida (congenita) che mi aveva procurato, alla nascita, la paralisi agli arti inferiori.

Non volevo più uscire: temevo d’incontrare quei bambini “terribili”.

I miei genitori invitavano a casa i loro amici coi loro figli, ma io restavo con gli adulti perché i loro figli preferivano giochi motori anziché sedentari.

Sentivo gli adulti che parlavano di politica e ne sviluppai, perciò, un interesse precoce.

Partecipavo,in Parrocchia, d’estate, a quelli che si chiamano, oggi, “campi-scuola”.

Prediligevo la pioggia che ci costringeva a stare tutti insieme.

Il sole consentiva, invece, a ciascuno di stare per conto suo o di aggregarsi in piccoli gruppi da cui venivo escluso.

Consentiva a ciascuno, tranne me, di fare lunghe camminate.

Imparai, in Parrocchia ed in quei, cosiddetti, “campi-scuola” a camminare con la Fede, con la Speranza e con l’Amore: mi sembra che questa sia la cosa più importante che mi sia rimasta da QUANDO IO ERO PICCOLO.

Pecchio (all’anagrafe: Luca Lapi)


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