Quando l’Amore non basta a pagare le bollette: aumentano le famiglie senza acqua, luce e gas. E l’assessore minimizza. Protesta il Comitato acqua pubblica

Creato il 12 dicembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Figurati. Ma figurati se bastasse il sentimento, un po’ di trasporto, la dedica di una canzone o un mazzo di fiori. All’Aem vogliono i soldi. I soldi! Inutile che gli racconti che non puoi vivere senza l’acqua. O i soldi o neanche una goccia. Del resto se vuoi che il gesto di aprire un rubinetto di casa abbia un senso devi aver firmato un contratto. Acqua in cambio di soldi. Ci accorgiamo così che la vita è sul mercato. E che nessuno si batte per cambiare questo sistema, tranne appunto in Italia il quarto polo di cui inizieremo a dare notizie con audace costanza, e a Cremona, intanto, il Comitato acqua pubblica del Cremonese, Rifondazione e varie associazioni. Non so quanto SEL sarà trascinata nel gorgo di Bersani e Wall Street.

L’assessore Luigi Amore

Intanto Amore minimizza sul cartaceo compiacente. Pochi casi di famiglie che senza senza luce, acqua e riscaldamento. Solo pochi che importa. Il Comitato acqua pubblica non accetta questo modo di commentare il dramma altrui. Ma Luigi Amore è superprotetto. Il Pd non lo critica mai se non per l’eventualissima “privatizzazione” di Cremona Solidale. Il Pd si riconosce in Amore erede del sistema organizzato dalle amministrazioni precedenti. Il Pd apprezzava che Luigi Amore, teologo, fosse in eccellenti rapporti con i vertici della Chiesa cremonese. Il vescovo. Don Pier Magno. Persone che anche Perri ha dichiarato di incontrare frequentemente. Dubito che incontrerà i poveri dimenticati da Dio, dall’Aem, dall’Amore Divino, dal Pd. Spero che qualche signora consigliera comunale reagisca: le donne spesso sono le più impegnate i capi maschi lo permettono in un partito dominato dagli uomini. Ecco il testo del comitato.

Anche in questi giorni si stanno verificando nuovi distacchi e i numeri in nostro possesso sono molto differenti dai 5 o 6  che l’assessore Amore ha rivelato nell’articolo comparso sulla stampa locale il 9 dicembre. L’assessore ha peraltro minimizzato il problema e noi ci chiediamo: se anche fossero solo 5 o 6 famiglie al freddo e senza luce e acqua in questa stagione “siberiana”  non si tratterebbe comunque di un dramma? O forse per l’assessore stiamo parlando di numeri “tollerabili” perché nella norma? Nei prossimi giorni chiederemo a Aem e Comune di fornirci i dati ufficiali dei distacchi e per far fronte all’emergenza , come peraltro già accennato durante l’incontro pubblico, abbiamo appena attivato questo numero “SOS distacchi acqua”: 3336191954. Ribadiamo che il Comitato prospetta una soluzione politica del problema e il più trasversale possibile. Il 12 novembre scorso il consiglio comunale di Genova ha approvato un ordine del giorno per bloccari i distacchi dell’acqua ( 

http://www.acquapubblicagenova.org/approvato-ordine-del-giorno-anti-distacco-fornitura/

), nonostante, come tutti gli altri comuni italiani, abbia subito notevoli tagli ai finanziamenti negli ultimi anni. Si tratta di una scelta coraggiosa (e non l’unica in Italia in questo periodo di estrema crisi) a cui dovrebbero guardare anche i nostri amministratori. Se l’acqua è un diritto, la diretta  conseguenza è che il diritto alla somministrazione è necessario a soddisfare le più elementari esigenze di vita. Sottoscriviamo pertanto l’istanza presentata presso l’assemblea dei sindaci della provincia di Genova in cui si dice:“la sospensione della fornitura idrica non può essere ricondotta ad una pura questione di legittimità.  La sospensione dell’erogazione, oltre che negare un diritto inviolabile, implica infatti anche questioni in materia di sanità e igiene pubblica”.

Il Comitato Acqua del territorio cremonese


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