Poco tempo fa avevo scritto un post per commentare le parole della capogruppo del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi, che aveva accusato la prima bozza del disegno di pagamento dei crediti alle aziende di essere una «generosa, ennesima, regalìa» alle banche, ignorando praticamente tutto del meccanismo che regola i crediti della PA alle imprese. Complice un tweet dell’economista e blogger Mario Seminerio, aveva avuto una discreta fortuna. Credo – ahimè – sia l’ora di proporre un sequel.
Due giorni fa il deputato grillino Carlo Sibilia ha preso la parola alla Camera. Con piglio indignato e velatamente ironico, quasi tendente alla gomitatina fra sodali, ha denunciato le grandi ingiustizie a cui ci costringe l’Europa, alla vigilia del Consiglio europeo di ieri. In particolare, è tornato sul mai sopito discorso del signoraggio, la balla che da anni colonizza forum e sbilenche iniziative di personalità indignate. Perlomeno, fino a ieri questo tipo di indignazione immotivata e ignorante rimaneva al di fuori di Montecitorio.
Sentite cosa dice Sibilia: «Peccato che le Banche centrali nazionali non siano di proprietà dei cittadini, ma di banche private». Numi, è uno scandalo! Peccato che basterebbe dare un’occhiata allo Statuto di Bankitalia per scoprire che le cose non stanno esattamente così. Così come basterebbe non aver visto troppi film per evitare di riferirsi al premier chiedendogli se «hai mai sentito parlare del signoraggio alle riunioni del club Bilderberg».
Il tema della proprietà della moneta è una fesseria, e non bisogna essere un economista per capirlo: lo Stato emette bond per finanziarsi e la Banca centrale (pubblica, si è detto) regola la quantità di moneta circolante, manovrando l’inflazione a seconda della necessità. Ma non si può pensare di mettersi a stampare euro in salotto: esistono le aspettative di inflazione e i mercati finanziari – senza contare il rischio di iperinflazione da paese del Terzo mondo.
Questi sono fatti – per quanto esposti sommariamente da un semplice appassionato: poi ci sono i complotti dei sedicenti cittadini. Di cui al momento, se mi permettete, faremmo anche un po’ a meno.
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