Magazine Diario personale

Quando l’inchiostro non basta più.

Da V

“Dovrei ritornare con tuo padre!”. Ogni tanto salta fuori con queste brillanti (e irrealizabili) idee. Nel mio cervello si produce spontaneamente un brusio,una sorta di rumore bianco come quello della televisione non sintonizzata su nessun canale. Non riesco ad ascoltarla. Penso ai miei piedi nell’acqua,che non riuscirò a mettere nemmeno per queste vacanze;penso al fatto di non riuscire più a scrivere senza alcuna motivazione apparente. Forse non ci vedo più uno scopo,forse è diventato tutto troppo reale. Il brusio cessa quando mi dice:”L’Ex si è laureato e ora fa tirocinio nello studio del mio medico”. Sono felice per lui,sinceramente. Penso che il karma abbia fatto il suo dovere sia con me che con lui,mi viene pure voglia di mandargli un messaggio per congratularmi. So che non apprezzerebbe e so che,anche se sarebbe un gesto sincero,mi servirebbe per pulirmi un po’ la coscienza. Desisto. Mi sono stufata anche di fare la stronza. Se fossi un organo sarei la bariera emato-encefalica:è altamente selettiva,difficilissima da attraversare. Sono termini che non mi appartengono più.
Voglio un foglio bianco. Il foglio non giudica,è il lettore che vi pone il proprio parere. Voglio un foglio bianco che sia un essere umano.

Ho un sacco di cose da fare,da organizzare,ma questa influenza/allergia mi rende apatica. Ho solo voglia di dormire ed qualche giorno che non faccio altro,alzandomi comunque stanca. Studio,scarabocchio e leggo. Finalmente. Ho trovato un libro appassionante e soprattutto distante.
Quando riuscirò a mettere una distanza adeguata tra me e…. Sarà diverso.

Vuoi essere il mio foglio bianco?

Mio padre mi chiama solo per sapere se vado a cena. Io non lo chiamo. Ci si abitua a tutto,mai a se stessi.

Quando l’inchiostro non basta più che si fa?


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :