Ci hanno suggerito di parlare con Lei. Noi l’abbiamo cercata in quel di Lugano…L’abbiamo attesa “al varco”.
Alla fine, pero’, siamo riusciti a strapparLe un’intervista.
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“Venga,prego,…posso concederLe un po’ di tempo…Ma non troppo…! Sono oberata dal lavoro”. Paola Lavagetti è imprenditrice nonché politico svizzero, impegnata nel settore sanitario. E’ una, si direbbe, che “si è fatta da sola”. Ci invita a sedere. L’impressione è di aver a che fare con una donna che sa quel che vuole.-Signora Lavagetti, come mai ha deciso di occuparsi di sanità?
“La mia azienda, la Internursing, esiste da vent’anni. All’epoca non c’era un’offerta di prestazioni come ora. I servizi pubblici offrivano un servizio limitato. Abbiamo cercato di colmare un bisogno reale, esistente,…una necessità per la popolazione. I servizi a domicilio, cosa di cui mi occupo e non solo, lavoravano dalle otto del mattino sino alle diciotto. Ma la sera, la notte, e i fine settimana…non c’era nulla!!! Nostro intento era ed è sempre stato un “mettersi al servizio per il cittadino a trecentosessantagradi”, ovvero “in toto”. In Ticino posso dire che siamo stati i primi ad aprire un’agenzia che servisse aiuto domiciliare, prestito di personale nelle strutture e collocamento di personale sanitario qualificato a domicilio”.-In venti anni quali sono le differenze che Lei riscontra?
“Il tempo è passato…”, sospira… Poi aggiunge:” Qualcosa indubbiamente è cambiato! Con il trascorrere del tempo la clientela è sempre piu’ esigente, da un lato. Dall’altro lato, la concorrenza ora esiste veramente. Vince chi ha la migliore organizzazione! Come se non bastasse, gli òneri amministrativi sono incrementati ulteriormente”.-Lei oltre che imprenditrice è anche politico. Come riesce a conciliare le due cose?
“Beh! Si’. Noi donne riusciamo abbastanza facilmente a gestire diverse situazioni. Questo accade perché siamo abituate a conciliare piu’ impegni alla volta. In Svizzera, a certi livelli, nei Comuni intendo, almeno quelli piccoli, la politica si pratica solo per passione e non per lucro. Soprattutto si svolge nel tempo libero”, risponde sorniona con una certa nonchalance.-Posso sapere che partito rappresenti?
“Non Le sembra di essere troppo curioso?...No,si figuri…Scherzavo…Rappresento il Partito Liberale Radicale”-Perchè ha scelto di schierarsi per questa corrente politica ?
“Perché sono cresciuta in questo contesto e mi riconosco negli ideali liberali”.-A proposito di PLR…Ultimamente il Ministro delle finanze Sadis ha annunciato le proprie dimissioni in quanto…
“Non è facile conciliare il ruolo di Ministro con quello dell’Ufficio Presidenziale del Partito. Ritengo pero’ debba esserci sempre collaborazione anche se non è sempre facile realizzare i propositi di un programma partitico”.-Lei è luganese di nascita. Come vive il rapporto con la Città di Lugano?
Sorride…Poi esclama:”Lugano…!”.Quindi un momento di silenzio che la dice lunga su cosa provi per la “ Sua Lugano”.“Lugano…Si…Ho sempre trovato Lugano bella e attrattiva.Mi sono sempre sentito a mio agio e non mi vedo vivere altrove! E’ la città trainante di tutto il Canton Ticino. Di regola,siamo aperti,disponibili. Il nostro è un pensare ad ampio respiro”.-Quali sono le Sue aspettative per il futuro?
“ Auspico di poter continuare a gestire l’azienda. Spero che questa cresca, nonostante la concorrenza. Vorrei continuare a lavorare con lo stesso entusiasmo che ho adesso e,perché no?, con le stesse soddisfazioni! Ma una cosa sia chiara come è da sempre chiara a ogni mio collaboratore: voglio che la qualità del servizio sia sempre piu’ elevata! Come dicevano gli antichi…Ad maiora!.. Come luganese spero si mantenga la stessa qualità di vita e, possibilmente,si migliori”.-Parliamo di sport?
“Non di calcio…Piuttosto di hockey!”- Non mi dica…E’ tifosa di hockey?
“Sono una tifosa moderata del Lugano Hockey Club.Sin da ragazza ho sempre seguito,anche se con alti e bassi,questa squadra!”- Cosa mi dice dell’Ambri’ Piotta Hockey Club ?
“Ambri’ Piotta Hockey Club? Posso solo dire che non mi sento di supportarla!”, ribatte con tono sagace.Quindi diviene seria e ci congeda. Il tempo a nostra disposizione è terminato. Conclude esclamando:”Il dovere mi chiama!”.Fabio Vigano’