Questa volta è l’UAAR, l’associazione degli atei fondamentalisti italiani, a lanciare la profezia: il 26 luglio 2011 imboccava questa notizia ai suoi adepti: «sono appena 440 mila, alla data del 18 luglio, i pellegrini iscritti. Pochi, se si considera che tra essi almeno 25 mila sono religiosi e sacerdoti provenienti da tutto il mondo, 774 i vescovi concelebranti, 4 mila i giornalisti accreditati. Pochi, poi, confrontando il dato con le precedenti Giornate». E titolava l’articolo così: «Giornata mondiale della gioventù a rischio flop».
La “gufata” ha fatto ovviamente cilecca, dato che gli organizzatori hanno parlato del «più grande raduno mai tenuto in Spagna», dato che alla messa conclusiva hanno partecipato ben due milioni di giovani, nonostante un caldo torrido e un pesante nubifragio che si è abbattuto sui pellegrini durante la cerimonia. Su “Il Giornale” si parla di “trionfo” di Benedetto XVI, in un’editoriale de “Il Corriere della Sera” si parla di “centralità del ruolo della Chiesa e dei cattolici nel mondo”, il quotidiano spagnolo “ABC” parla invece di una “valanga di persone al di sopra delle previsioni” e in un altro articolo ha descritto l’areoporto di Cuatro Vientos, dove si è svolta la messa finale, come il tempio più grande del mondo. Il quotidiano spagnolo “La Gazeta” definisce Benedetto XVI “l’unico leader riconosciuto a livello mondiale e dal fascino innegabile”, e in un altro articolo lo chiama “maestro della modernità” e in un terzo informa che “la visita del Papa a Madrid ha generato più di 51 mila notizie in tutto il mondo”. Il quotidiano spagnolo “El Mundo”, parla di “viaggio perfetto, un successo senza palliativi quello di Benedetto XVI e del Cardinale Rouco alla GMG di Madrid 2011”, mentre in Inghilterra il quotidiano “The Guardian” celebra anch’esso il “trionfo di Benedetto XVI, un uomo mite dalle azioni potenti, nonostante gli sforzi della BBC di censurare l’evento”, e -tornando in Italia- anche “Repubblica” non può che unirsi al coro degli elogi, riconoscendo al Santo Padre un “trionfo politico e d’immagine“. L’Osservatore Romano, infine, sintetizza gli introiti per l’economia spagnola derivati dalla GMG, confutando così l’argomento principale della manifestazione laicista.
Poveri razionalisti, costretti come al solito a fare da spettatori (“paganti”), non possono che accontentarsi di rabbiosi anatemi, illudendo se stessi e i -già fin troppo illusi- propri adepti. Ricordiamo che è possibile visionare tutti i video e i testi degli incontri e dei momenti più importanti della GMG 2011 nel nostro apposito dossier.
Una vaga idea del numero di pellegrini