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Quando la vittima di uno stupro viene denigrata dalla stampa

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Una lettrice ci segnala un fatto vergognoso avvenuto all’interno di uno dei quotidiani nazionali più letti: IlGiornale. Anche se sappiamo che è un giornale antifemminista per eccellenza non neghiamo che le parole scritte sono pericolosissime e vergognose perché alimentano l’odio verso le donne vittime di violenza. L’articolo, firmato a nome di Patricia Tagliaferri, parla di un processo per stupro contro una ragazza da parte dei Carabinieri.

L’articolo si presenta così:

Quando la vittima di uno stupro viene denigrata dalla stampa

Lo stupro diventa presunto, i militari coinvolti sono presentati come innocenti che rischiano il processo. Ci chiediamo:  se loro fossero rumeni come avrebbero trattato la notizia? poiché noi abbiamo esperienza su come la stampa faccia differenza quando parla di uno stupro compiuto da un italiano e da uno straniero.

Sopratutto i quotidiani di destra hanno la tendenza a distinguere tra uno stupro compiuto da un italiano e quello compiuto dallo straniero che al 99% dei casi danno per certo, aggiungendo qua e là qualche commento razzista. Quando invece lui (o loro) è italiano (e per giunta militare) avviene l’azione opposta: e’ la vittima che viene denigrata, mettendo in risalto il fatto che non fosse una brava ragazza o che ha inventato lo stupro:

Quando la vittima di uno stupro viene denigrata dalla stampa

A lei l’accusa più pesante: era una ladruncola. Sì perchè in Italia rubare è più grave di stuprare. La condanna sociale è doppia, sopratutto se sei una donna  e in quanto tale sei un pò responsabile di quello che è successo, ti criminalizzano. Ecco che in men che non si dica “sei una poco di buono” e in quanto tale le violenze subite te le sei un pò meritata. Se sono vere. Infatti tutto l’articolo parla di “presunte violenze sessuali” come se lo stupro fosse pura invenzione. L’articolo è completamente solidale verso gli stupratori che “rischiano il processo” e “di doversi difendere dalle accuse”, come se fossero loro le vittime.

In un Paese civile articoli del genere non dovrebbero nemmeno essere accettati. Mi scandalizza la scarsa sensibilità di questa donna, la giornalista, nel trattare la violenza sulle donne. Mi chiedo se si fosse trovata nella situazione di subire uno stupro se la sarebbe sentita di farsi un processo sulla sua condotta morale? non penso…

E’ vergognoso che ancora oggi una donna che subisce una violenza deve vedersi giudicata per la sua condotta rischiando così, in relazione ad essa, di non essere creduta. E’ vergognoso che questi processi li facciano i nostri giornali. La situazione dei media italiani è degna di paesi arretrati, quello in cui viviamo.

Non esiste un’etica giornalistica? un codice deontologico da rispettare?



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