“ Ci siamo andati per verificare le fondamenta di questo stabile occupato : è pericolante. L’aveva già detto il vicesindaco De Cesaris, un anno fa. Poi però non ha fatto niente. Il problema è che la giunta Pisapia è immobile, ricattata politicamente da un gruppo di consiglieri di Sel che parteggiano per punkabbestia , antagonisti, ubriachi della movida selvaggia, clandestini che si portano dietro i loro suk di merce falsa. CI siamo intrufolati allora allo Zam , abbiamo fatto un giro nelle cantine e siamo saliti poi ai piani superiori. E’ uno sfacelo: i vetrini anti sismici sono saltati, tutto sta in piedi per miracolo. Se pensiamo che di notte ci sono centinaia di ragazzini che ballano , fanno l’amore, fumano, si ubriacano… potrebbero essere travolti dal crollo”
Questo è il racconto di Piero e Ambrogio; ” parliamo prima del fenomeno “discoteche social”: sappiano che i centri sociali non si toccano, è tabù, è zona ”politicamente correct”, ce lo raccontano ogni giorno i giornali del pensiero unico, tipo il Corriere,il Giorno, Repubblica: i ” ragazzi” vivacizzano i quartieri , loro non hanno spazi per socializzare , etc: ma molti intellettuali impegnati invece si stanno smarcando da questi luoghi comuni, e sostengono che i ” social” sono una nuova mafia. Perché? Siamo andati a vedere. I “ragazzi” dello Zam vengono chiamati in gergo dalelaltre tribù giovanili “sancarlini” e sono tutti fighetti con gli scooterini alla moda, i cappellini da rapper, i jeans firmati ; sfatiamo l’immagine di punkabbestia emarginati e drogati: questi dello Zam sono ragazzini per niente antagonisti , e ci tengono al business : mirano a una paghetta per farsi le canne e tirare magari di coca , o comparsi una moto, una Harley : e allora hanno impiantato un vero commercio : vendere alcolici di notte ai minorenni in un centro occupato. Fa tendenza e nessuno li tocca. Succede anche al Lambretta e al Kantiere: sono vere imprese commerciali in nero che lucrano su spettacoli e vendita di alcolici ai ragazzini.. Senza pagare tasse. E’ un grande business.
Un business inventato da un bocconiano, anni fa: comprava birre nei supermercati, le metteva in una borsa frigo, le vendeva nelle zone della movida. E’ diventato ricco.
Le birre si comprano in nero da grossisti del Bangla Desh , gli alcolici sono taroccati, con false etichette .E questi ragazzi ” social” non hanno proprio nessuna ideologia e nessuna motivazione sociale, se non quella, tutta commerciale ,di fare soldi: e tanti , in fretta. Il fatturato dello Zam è di 4000 euro ogni week , tra discoteca e ristorante. Tutto esentasse”.
Ambrogio e Piero si sono intrufolati nelle cantine della discoteca Zam, che da giovedì a sabato sera tiene sveglio il quartiere Ticinese con la discoteca “social” : “si balla e si sballa, è un vero rave party nel centro di Milano. Fuori dallo Zan prosperano gli spacciatori e in fila ci sono centinaia di ragazzini anche di 12 e 13 anni che fumano e pipano, o soltanto si vogliono ubriacare. E’ la notte dello sballo al Ticinese. Per entrare nella discoteca “social” tutti pagano tutti un biglietto di 3 euro, ed è questo il business. E’ in nero. I fighetti dello Zam, ragazzi bene della buona borghesia milanese, gestiscono la multi sala per darsi la paghetta e rifarsi lo scooter nuovo. Gli alcolici li comprano da un ex rapinatore che ha un magazzino di superalcolici in zona, e rifornisce diversi bar: sono superalcolici taroccati, una birra costa 50 centesimi , è birra cinese. Si rivende a due euro: una bottiglia di vodka o di Martini costa un euro all’ingrosso. Tutta roba falsa del Bangla Desh che distrugge il fegato. I residenti di piazza sant’Eustorgio vedono ogni settimana i fighetti dello Zam arrancare per la via spingendo carrelli pieni di alcolici. Sono false birre Cheres, False bottiglie di vodka russo . Ed ecco, voilà, i 4000 mila euro in nero ogni weekend di fatturato”
Piero e Ambrogio ora mostrano le fotografie: “ Una volta entrati e consumato il pasto, siamo scivolati nelle cantine con una macchina fotografica: uno sfracello . le fondamenta di tutto lo stabile sono fradice, poggiano su una roggia che finisce in via Calafafimi, e l’acqua ha eroso le fondamenta. Le spallette di contenimento non esistono più. Tutto sta in piedi per miracolo. Siamo saliti allora ai piani alti , dove c’è la discoteca: le scale sono marce, stanno per crollare tutti i muri che possono sfarinarsi e cadere addosso agli altri stabili, abitati da decine di famiglie. Abbiamo fotografato tutto, ma ecco la sorpresa: siamo andati dai Vigili del Fuoco il quali ci hanno risposto che non possono intervenire: lo stabile è di proprietà del Comune. Allora siamo restati a cena a parlare con i ragazzi dello Zam : dei fighetti ci hanno raccontato che sono stati proprio certi “uccelllini” vicini alla Giunta di Milano a indirizzarli in questa scuola occupata: che sarà a loro disposizione fino al 2016. Abbiamo verificato in Comune, ed è tutto vero: la giunta comunale ha disposto che lo stabile pericolante venga abbattuto nel 2016 e ricostruito. E intanto? Pisapia lascia dentro a un palazzo che sta per crollare centinaia di ragazzini? E cosa dice la vicesindaco?”
Piero e Ambrogio sono allibiti: il Consiglio di Zona 1( maggioranza PD e Sel e 5stelle) con il suo presidente Arrigoni (PD) ha respinto una mozione per chiedere lo sgombero della discoteca e mettere in sicurezza lo stabile: “ I vigili del Fuoco ci dicono che non possono intervenire, I Vigili di Zona tacciono imbarazzati e ci fanno capire che Pisapia non vuole che lo stabile venga disoccupato . Ma così facendo, il sindaco, vicesindaco e gli assessori competenti si potrebbe macchiare di omicidio colposo plurimo.Non lo capiscono che tutto sta per crollare?”
Già, la strage è annunciata: almeno guardando le fotografie dei due tecnici, sembra imminente un crollo : un grande boato, una grande nuvola grigia e sotto i calcinacci, decine di ragazzini sepolti e tre interi stabili limitrofi crollati. C’è da rabbrividire.
“Abbiamo depositato un esposto con duecento firme al protocollo di Milano , indirizzato al Prefetto e al Sindaco, per chiedere loro di mettere in sicurezza l’intero stabile ; così, a memoria futura :
L’Architetto e l’Ingegnere si alzano dal bar dove hanno raccontato la loro storia:” e pensare che se un locale in zona non emette lo scontrino , fioccano multe a non finire. Se sei “social”, però…” commenta Piero.IlLambretta, il cantiere, lo Zam… imprenditori del divertimento notturno, ma… in nero. Purtroppo con estimatori in Giunta. Afferma infatti il presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Milano, l’avv. Mirko Spazzali ( Sel):”mettiamo che dei giovani cerchino da tempo o non trovino dei posti dove ritrovarsi, per stare insieme e fare attività politica, musica e sport…che decidano di occuparlo,che allontanino gli spacciatori, che lo ripuliscano lo aprano al quartiere…”
Insomma, quasi una approvazione.
Commenta Angelo Mandelli, dalla associazione culturale Katyn, impegnato da tempo nella denuncia del degrado delle discoteche “social” : ” è incredibile che il presidente della commissione sicurezza cerchi di giustificare e scusare chi sta commentando reati, abusi e prepotenze.E’ indecente e vergognoso”.
Intanto, ecco il business: niente insonorizzazioni,niente uscite di sicurezza, niente bagni, niente biglietti Siae, niente scontrini, vendita di alcol ai minorenni: recita la reclam dei fighetti imprenditori dello Zam: “A grande richiesta tornano a scaldare la pista dello Zam due dei sound trash più noti della scena milanese: Trashmilano e Bravi Ragazzi, coadiuvati ai visual da Longolab9.Trashmilano quest’anno ha calcato numerosi palchi in tutt’Italia e più volte quello dell’Arci Bitte…ricordiamo tra tutte l’indimenticabile serata con il re del trah Gianni Drudi.La musica dei Bravi Ragazzi è musica da ballare, di sicuro, ma anche da cantare, da vivere e condividere. Revival Trash Gang la migliore musica di ieri e la peggior musica di oggi finemente mixata ad uso e consumo di chi ha voglia di crollare a terra stremato, di farsi andar via la voce, di sudare, di innamorarsi”.
Nel frattempo, si attende il crollo e l’inevitabile caduta di calcinacci. Sui bravi ragazzi , ma anche sul buonsenso e sulla decenza della sinistra milanese.
LE MAMME DEL PARCO