Ne abbiamo visti display sottili e duttili come la carta. Prototipi che non sono mai diventati tipi, nati e morti nei laboratori. La scienza è ricerca permanente e sul mercato arrivano soltanto le punte degli iceberg. Avrà un futuro, il PaperPhone creato dai ricercatori della Queen’s University dell’Ontario? Al momento è un interessante ma brutto anatroccolo, un display tuttofare, una sottiletta che si piega ma non si spezza e fa tutto quello che deve fare uno smartphone, cioè telefonare, raccogliere e archiviare dati, collegarsi a internet, riprodurre musica e video.
Sullo schermo ci sono le icone delle applicazioni e delle funzioni telefoniche, mentre dietro ci sono i circuiti. Essenziale, tascabile, leggero, si può infilare nel portafogli oppure avvolgerlo al polso, come l’orologio di Dick Tracy.

Vi ricorda l'orologio di Dick Tracy?

Roel Vertegaal, direttore del Queen’s University Human Media Lab, è molto orgoglioso della sua creatura, che presenterà ufficialmente il 10 maggio prossimo a Vancouver, durante un convegno internazionale di Human Computer Interaction.
E’ indubbio che i display dei prossimi anni saranno sempre più leggeri e sottili. Se poi vedremo mai l’evoluzione del PaperPhone nei negozi è un altro discorso.
