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Siamo su un altro pianeta che non si chiama amore, ma interesse. Con la crisi economica aumentano i cacciatori di dote, o per meglio dire di quattrini da sottrarre ad illuse signore. Mi sono arrivate più d’una lettera con questo triste contenuto: uomini che cercano non un amore, ma il denaro da spendere. Certamente questo accade anche nell'altro sesso: ci sono anche donne cacciatrici di dote, non è una novità. Ma non è questo il caso che mi è stato segnalato in più occasioni. Quanto è facile cadere in certe reti, quanto è facile credere all'apparenza quando si è fragili e alla ricerca di un equilibrio interiore, di una gratificazione sentimentale magari dopo una brutta delusione. Si diventa facili prede non solo di Don Giovanni, ma di volgari predatori capaci di raccontare un bella favola. La favola dell’amore che lui stava cercando e finalmente ha trovato, ma è una menzogna difficile da affrontare quando ci si accorge della trappola dove si è caduti. Una volta cascate in un simile tranello si finge che non sia vero e si trovano scuse per giustificare il comportamento spregiudicato di lui. Si può immaginare con facilità quanto sia pesante accettare di essere oggetto di interesse solo economico, quindi è meglio negare l’evidenza. Come sappiamo, anche in altri casi della vita, negare la verità conduce in un baratro sempre più profondo, allo stesso tempo come si fa a trovare la forza di reagire ad una situazione così contraria alla buona considerazione di sé? Per prima cosa ricordiamo una semplice regola: meglio soli che male accompagnati. Odo già la risposta: ma se mi sento sola, è logico che cerco compagni. Invece, non è logico, non è sano, non è ciò di cui si ha bisogno. La prima regola della buona vita è imparare a stare bene da soli: quando si sta bene con se stessi non si accetta un uomo qualunque, non si chiudono gli occhi di fronte a certi comportamenti ambigui di lui, non si crede più alle favole. È fondamentale raggiungere un buon equilibrio, solo così si è pronti ad incontrare una persona degna della nostra fiducia. Non ci sono altri suggerimenti utili se non promuovere l’indipendenza fin dalla più tenera età e poi lavorare per farla crescere.
Maria Giovanna Farina www.mariagiovannafarina.it