Quando Montanelli faceva microblogging

Creato il 27 ottobre 2011 da Andreapomella

Anche la narrativa ha le sue misure. C’è il romanzo, il racconto lungo, la narrativa breve, quella brevissima. Poi c’è una narrativa ridottissima, legata all’avvento di nuovi device, come il telefono cellulare, e al successo di social network come Twitter. Tra i precursori di questa forma repentina di narrativa si pongono gli epitaffi scritti da Indro Montanelli e pubblicati di recente da Rizzoli col titolo Ricordi sott’odio. Ritratti taglienti per cadaveri eccellenti. Il curatore dell’antologia, Marcello Staglieno, l’ha definita “Una Spoon River all’acido prussico”. Sono ritratti fulminanti di personaggi famosi negli anni Cinquanta, scrittori, politici, attori, perfino un papa, tratteggiati in maniera corrosiva, con lo stile inconfondibile del giornalista di Fucecchio. Sono epitaffi che sembrano scritti per il blog satirico Spinoza e che tratteggiano in poche battute la complessità di vite illustri. Un esempio: “Qui / per la prima volta / Alida Valli / giace / sola”. Non manca un auto epitaffio: “Qui riposa Indro Montanelli, genio compreso, spiegava agli altri ciò ch’egli stesso non capiva”. Illuminante per chi voglia addentrarsi nei segreti della micronarrativa.


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