QUANDO NASCE UN BAMBINO-La mamma e l’allattamento al seno

Da Thewomoms2013

Nel precedente articolo abbiamo parlato dell’allattamento in linea generale, oggi, in questo nuovo appuntamento, scopriremo insieme quali sono gli effetti che questo favoloso momento della vita di ogni mamma ha sull’organismo e la psiche.

Durante l’allattamento al seno viene prodotta la Prolattina, un ormone che, oltre a sostenere la produzione del latte stesso, attenua l’effetto di altri ormoni che agiscono sulla pressione arteriosa e sull’umore, favorendo così il benessere psicofisico della mamma, infatti nelle donne che allattano al seno la comparsa di depressione post-partum è meno frequente. Oltre alla Prolattina viene prodotto anche l’ormone Ossitocina che ripristina la fisiologia uterina pre-parto (contrazioni, dimensioni) e, insieme al primo, ritarda la comparsa del ciclo mestruale, permettendo al corpo materno di aumentare le proprie riserve di ferro, preservandolo da quadri anemici e dal rischio di una successiva gravidanza troppo ravvicinata al parto. In quanto l’allattamento al seno comporta un maggior dispendio energetico, esso consente alla mamma di consumare più rapidamente i grassi accumulati durante la gestazione e di ritornare più velocemente al proprio peso forma; inoltre numerose ricerche scientifiche dimostrano che l’allattamento al seno riduce il rischio successivo di ammalarsi di cancro alle ovaie ed alle mammelle, nonché di osteoporosi rispetto alle donne che non hanno allattato. La mammella è un organo formato da tessuto ghiandolare, suddiviso in lobi e sostenuto da tessuto adiposo, deputato alla secrezione del latte. Già durante le prime settimane di gestazione, per effetto degli ormoni estrogeni e del progesterone, il seno si inturgidisce e l’aereola mammaria si scurisce, mentre a partire dal quarto mese può iniziare a fuoriuscire il colostro dal capezzolo. Durante la gravidanza è dunque buona norma utilizzare reggiseni che sostengano adeguatamente il seno in sviluppo, senza ferretti affinché non vengano compressi i dotti galattofori. L’idratazione cutanea con prodotti specifici può invece evitare la comparsa di smagliature e striature rosse causate dalla lacerazione delle fibre elastiche del derma. Lo stimolo alla produzione del latte avviene già durante il parto dopo l’espulsione della placenta, quanto diminuisce rapidamente la secrezione di estrogeni e di progesterone e si alzano i livelli di Prolattina; nei primi giorni dopo il parto le mammelle producono un liquido denso e giallastro, il colostro, che oltre a d’essere ricco di energia contiene anche anticorpi e numerose altre sostanze che proteggeranno il piccolo dalle infezioni per alcuni mesi. La suzione favorisce la secrezione dell’ormone Ossitocina che stimola la montata lattea, un fenomeno abbastanza fastidioso, caratterizzato da turgore pronunciato alle mammelle, congestione, tensione ed aumento della temperatura locale (tuttavia questi sintomi scompaiono nel giro di 24-48 ore se il neonato ha iniziato a succhiare regolarmente). Avvenuta la montata lattea, la lattazione viene poi mantenuta grazie alla stimolazione del capezzolo da parte del bambino e dallo svuotamento della mammella stessa durante la poppata, in quanto la produzione del latte è adeguata alle effettive necessità del neonato. Per evitare la comparsa di irritazioni o di ragadi è buona norma massaggiare il seno per qualche minuto prima della poppata, preferibilmente dopo aver lavato le mani per prevenire la comparsa di infezioni fungine, mentre è sconsigliato il ricorso ad un’igiene personale troppo aggressiva, in quanto le secrezioni fisiologiche delle ghiandole mammarie garantiscono sia la lubrificazione che la protezione necessarie alla mamma ed al bambino. Nel corso dell’allattamento la mamma deve seguire una dieta sana ed equilibrata, ricca di proteine, fibre, liquidi, sali minerali e vitamine, con un buon apporto calorico (superiore di circa 600 kcal rispetto al normale fabbisogno giornaliero) per far fronte alle richieste nutrizionali proprie e ad un’adeguata produzione di latte. Per non incorrere in alcuna carenza e/o squilibri la mamma dovrà seguire alcune semplici regole alimentari: - se la mamma segue una dieta priva di latte e derivati deve integrare la propria alimentazione con del calcio in formulazione farmaceutica. - bisogna consumare una buona quantità di liquidi (almeno 2,5 litri al giorno) per mantenere una buona idratazione. Vanno evitate le bevande gassate ed il the non deteniato, ed eliminate del tutto le bevande alcoliche, il vino e la birra. Il consumo di caffè deve essere limitato ad un massimo di due tazzine al giorno, preferibilmente decaffeinato. - è buona abitudine non consumare cibi light che essendo addizionati di zuccheri sintetici inducono fermentazione e di conseguenza disturbi gastrointestinali nella mamma e coliche gassose nel neonato. - alcuni alimenti come il cavolo, i carciofi, le cipolle, l’aglio, gli asparagi, il cioccolato, i crostacei, gli aromi e le spezie possono dare un gusto particolare al latte; ciò non significa che la mamma non debba consumarli ma farlo con moderazione affinché il bimbo possa imparare a conoscere i vari sapori con serenità nel corso del tempo. - il fumo di sigaretta va eliminato o ridotto drasticamente i quanto la nicotina può passare nel latte materno comportando agitazione,diarrea e nausea. Dottoressa Ylenia Maisto  credits photo @verdi75

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