Dopo aver parlato dell’alimentazione generale ed aver illustrato alcune fondamentali regole per avere una nutrizione sana e bilanciata, la rubrica della nutrizionista si rivolge soprattutto al mondo delle mamme dedicando i prossimi appuntamenti ad importanti argomenti come l’allattamento al seno, l’allattamento artificiale ed allo svezzamento, volendo chiarire ed aiutare a gestire difficoltà e perplessità legate a questo momento unico e delicato, e per creare uno spazio di confronto e dialogo aperto a voi tutte.
I primi giorni di vita del bambino sono emozionanti e preziosi per tutte le neo-mamme; in particolare, l’allattamento è una fase molto importante sia della vita del bambino che della sua mamma, poiché per il neonato attaccarsi al seno non è soltanto una necessità fisiologica, ma soprattutto un momento in cui può stabilire una relazione profonda con la sua mamma, fatta di sensazioni tattili, acustiche, gustative ed olfattive che donano benessere e tranquillità.
Il
latte materno contiene tutte le sostanze nutritive necessarie a ricoprire il fabbisogno nutrizionale del lattante almeno fino ad i sei mesi di vita ed infatti sia l’Accademia Americana di Pediatria che l’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che:
“L’allattamento al seno è parte integrante del processo riproduttivo e costituisce l’alimentazione naturale ed ideale per il neonato ed apporta allo sviluppo del bambino basi biologiche ed affettive ineguagliabili; si raccomanda di allattare esclusivamente al seno per almeno i primi sei mesi di vita del bambino e di mantenere il latte materna come alimento principale fino al primo anno di vita e oltre, introducendo gradualmente altri cibi.”
Il latte materno è l’alimento ideale per il neonato e non richiede alcun tipo di integrazione almeno nei primi mesi di vita; le sostanze nutritive presenti nel latte umano favoriscono un ottimale sviluppo psico-fisico e, al contempo, svolgono un’importante azione protettiva in quanto prevengono lo sviluppo di malattie croniche-degenerative, quali l’obesità, l’ipertensione arteriosa ed il diabete, in età adulta.
Il latte materno contiene quantità appropriate di tutti i nutrienti fondamentali:
- Proteine: più nutrienti, meglio digeribili, meno allergizzanti e con funzione anti-infettiva più spiccata rispetto al latte vaccino.
- Zuccheri: di cui il 90% è costituito da lattosio. L’assenza del saccarosio evita che il neonato si abitui all’assunzione di cibi troppo dolci e riduce il rischio di carie dentarie.
- Grassi: ben assorbiti e digeriti dal tratto gastrointestinale sono ricchi in particolare di grassi essenziali che l’organismo non riesce a produrre autonomamente.
- Sali Minerali: sono poco abbondanti e non affaticano i reni del neonato che non sono ancora capaci di eliminare con le urine un eccesso di sostanze minerali, mantenendo contemporaneamente un giusto livello di idratazione corporea.
- Vitamine: sono adeguate alle necessità del piccolo, compresa la vitamina D, a patto che l’alimentazione materna non sia sbilanciata.
- Calcio: in minore quantità rispetto al latte vaccino ma meglio assorbito a livello intestinale.
- Ferro: solo a partire dal sesto mese di vita diventa necessaria un’integrazione di questo elemento durante lo svezzamento.
- Sodio: presente in minime quantità impedisce al neonato di abituarsi al gusto salato, proteggendolo dallo sviluppo di
ipertensione arteriosa in età adulta.
- Acqua: copre completamente le necessità del piccolo.
La composizione del latte materno varia a seconda delle fasi di crescita del bambino, del momento della giornata e della distanza tra le poppate; inoltre questa varia anche alla fine di una stessa poppata, infatti i grassi e le proteine sono maggiori rispetto all’inizio.
Il latte materno è l’unico alimento perfettamente tollerato e digerito dal lattante, viene assimilato in circa due ore con un assorbimento integrale di proteine, zuccheri, grassi e vitamine.
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L’allattamento al seno, come già accennato, favorisce lo sviluppo del sistema immunitario del neonato, che è ancora incompleto; infatti, soprattutto attraverso il colostro, la mamma passa al suo bambino anticorpi, globuli bianchi, lisozima e lactoferrina che sono tutte sostanze con notevoli proprietà antibatteriche, antivirali ed antifungine. Inoltre, numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i bambini allattati esclusivamente con latte materno sono meno sensibili a diversi tipi di malattie come gastroenteriti, diarrea, stipsi, vomito, otiti, bronchiti, broncopolmoniti, asma, infezioni urinarie, eczemi da pannolino, coliche gassose e celiachia. Data la giusta quantità di acidi grassi polinsaturi a catena lunga, o omega-3, l’allattamento al seno sembra favorire lo sviluppo cognitivo ed una maggiore acuità visiva del neonato.
Nel prossimo articolo vedremo quali sono i benefici che l’allattamento al seno ha sull’organismo materno e le modalità secondo cui vanno fornite e distribuite le poppate durante la giornata.
DOTT.SSA YLENIA MAISTO
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