Non ci speravo? Consciamente, razionalmente, forse non ci speravo. Ma se ho continuato a dare acqua piovana a questa povera capensis divorata dagli afidi, rifiutandomi di gettare terra e pianta nel composter, vuol dire che un po’ di speranza la nutrivo, e come ho già detto in questo blog, nel mondo vegetale la speranza è sempre l’ultima a morire – nel mondo degli umani non mi sbilancio, sono spesso schiavi del loro linguaggio e del loro sistema di pensiero, me compreso.
Comunque – fatti tutti gli scongiuri del caso – tra rami secchi e privi di vita due puntini verdi ritornano ad assaporare i caldi raggi di sole. Vedremo come andrà a finire… se questa fine sarà un inizio… io ci spero sempre.
Nella seconda foto – scattata circa una settimana dopo – potete ben vedere le foglie della capensis, con le trappole collose pronte a catturare qualche piccolo moscerino.
There was hoping? Consciously, rationally, I wasn’t hoping… But if I continued to rain this poor capensis devoured by aphids, refusing to throw the earth and plant in compost, it means that I nurtured a little hope, and as I said in this blog, hope in the plant world is always the last to die – I’m not in the human world imbalance, are often slaves of their language and their way of thinking, including myself.
Anyway – all the facts of the case spells – including dry and lifeless branches two green dots back to enjoy the warm rays of sunshine. We’ll see how it turns out … whether this will ultimately be a beginning … I still hope there.