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Quando sapremo la verità ce la saremo dimenticata.Leo Longanesi In Italia deve essere sempre così?

Creato il 02 luglio 2013 da Luigiderosa @Luigi2006

Diaz

Quando sapremo la verità ce la saremo dimenticata.Leo Longanesi In Italia deve essere sempre così?

Dalla gloria alla gogna del G8 di Genova.
Ecco la verità esplosiva del superpoliziotto
condannato per l’irruzione nella scuola:
black bloc,macelleria messicana,squadre
segrete e depistaggi.
di Gian Marco Chiocci e Simone Di Meo
con Vincenzo Canterini
Imprimatur 139p.,€ 14,00
isbn 9788897949206

“Un animale può essere feroce e anche astuto, ma per mentire bene non c’è che l’uomo” apro questa recensione con le parole dello scrittore britannico Herbert George Wells perchè meglio di altre sintetizzano quello che si intuisce sia accaduto a Genova nel 2001. Leggendo questo testo che è il diario di Vincenzo Canterini, Comandante del Primo reparto mobile di Roma all’epoca dei fatti e che sempre nel 2001 curò la formazione del Settimo nucleo sperimentale , voluto dal Ministero per intervenire nelle situazioni più rischiose al G8 di Genova. Nel racconto di Canterini emergono due bestialità che non meritano alcuna giustificazione quella dei black bloc e dei loro spalleggiatori occulti che misero a ferro e fuoco la città, distruggendo auto e attività commerciali,ferendo persone innocenti compresi molti uomini delle Forze dell’Ordine che erano lì per fare il loro dovere e poi la ferocia dei misteriosi Gos che a quanto si legge nel libro furono i veri massacratori dei ragazzi della DIAZ; entrambi i componenti di questi gruppi erano a volto coperto ed entrambi l’hanno fatta franca. Ma nel testo ci sono anche le bugie, le mezze verità, i depistaggi e gli insabbiamenti, quelli che in questo paese non mancano mai, dove trovarono asilo le bestie dei due schieramenti.
Nel libro c’è la descrizione della formazione del Settimo, le operazioni sul campo alle quali i poliziotti parteciparono, la sofferenza e gli attacchi disumani ai quali furono sottoposti.Gli atti di eroismo e le incomprensioni. Nel libro c’è la descrizione dei black bloc , la loro determinazione nell’attaccare il nemico (le Forze dell’ordine) come novelli Viet Cong : attacca,colpisci e sparisci. C’è la descrizione di chi volle partecipare in modo pacifico e cadde nella trappola di chi del pacifismo non se ne fregava nulla. C’è il ricordo della morte di Carlo Giuliani. C’è il racconto della notte alla DIAZ. C’è il racconto di quello che è accaduto subito dopo e quello che è accaduto gli anni a venire nelle aule dei tribunali. Ci sono gli elenchi dei poliziotti e dei no global condannati dalla Corte di Cassazione nel luglio 2012, ci sono in appendice documenti da poter consultare.
Il testo è uno strumento prezioso per chi ha voglia di capire cosa è successo in quei maledetti giorni perché non si ci deve arrendere alle bugie, mai. 
La memoria dei morti si onora solo con la Verità.

di Luigi De Rosa


La frase : Ma i veri demoni, quelli che hanno goduto dell’impunità dopo aver goduto a percuotere vecchi claudicanti e ragazze nei sacchi a pelo, erano vestiti in jeans e maglietta con il fratino “polizia”.Erano quelli che indossavano la divisa “atlantica”, caschi lucidi e i cinturoni bianchi
(i nostri U-Boot erano invece opachi,i cinturoni neri) . Erano anche gli appartenenti ,così si diceva nell’ambiente, a un mistrioso gruppo operativo spaciale ribattezzato GOS, da non confondere  con i GOM della Polizia penitenziaria (…)
Salendo le scale  sentii un grido potente,categorico : “Ora basta! Basta! Tutti fuori.”
Feci qualche passo in più e trovai uno dei miei, inginocchiato e senza casco, che soccorreva come poteva una ragazza rannichiata su se stessa. Aveva i capelli rasati, le trecce sulla nuca, il cranio fracassato da cui fuoriusciva sangue a fiotti e materia cerebrale. Il poliziotto che aveva dato lo stop alla mattanza e che vegliava sulla moribonda  aspettando l’ambulanza era Fournier. Rimasi ipnotizzato da quella scena straziante, che mi fece pensare al Cristo sofferente tra le braccia della Vergine.(…)
da DIAZ di Gian Marco Chiocci e Simone Di Meo con Vincenzo Canterini ;Imprimatur; 2012;pagg.96-97.

Le curiosità : Gian Marco Chiocci nel mondo della carta stampata vanta un (triste) record: è il giornalista più perquisito e intercettato d’Italia.
Simine di Meo è considerato uno dei massimi esperi di camorra precursore di Saviano.
(fonte “Diaz” edito da ImprimAtur marchio di Francesco Aliberti;2012)

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