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...coprono il mondo di polvere bianca. Stamattina mi sono svegliata in un mondo che non era quello che avevo lasciato ieri sera, ma un paesaggio irreale e ovattato, dove paradossalmente l'idea di freddo ne è lontana.
Vero che la neve in città diventa presto sporca, ammassata agli angoli delle strade, ignorata e snobbata, trattata più con fastidio che altro, e posso capirlo: i servizi, specie quelli di emergenza, vengono resi difficili, un pò tutto viene reso più difficile... ma è la neve che non riesce a convivere con le città o sono le città che non riescono a convivere con la neve?
Si è vero che ci siano problemi, ma non dobbiamo dimenticarci di come tolga il fiato la sua bellezza, la sua capacità di nascondere il brutto, di rendere irreale e traslucida la luce stessa, e di ovattare i rumori.
Nonostante la mia bronchite, non sono riuscita a starmene intenta a rimirare il paesaggio che vedevo davanti e a farmi colpire dalla grande bellezza e nobiltà che ne emana. Come non fotografare tutto questo?
In mezzo a questo oceano di bianco ho provveduto a sbriciolare più pane del solito per i miei amici uccellini, che si sono precipitati a frotte. D'altra parte come dicono spesso i vecchi, "sotto la pioggia fame e sotto la neve pane". Aspettiamo la rinascita della primavera godendoci questo senso di pace e tranquillità che ci regala sua maestà fatata la neve.
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