Da qualche giorno sta circolando sulle nostre reti televisive il nuovo spot dei crackers Gran Pavesi.
Qualcosa di nuovo rispetto alla pubblicità di tre anni fa, un insieme di inquadrature ossessive su decoltè e fondoschiena della protagonista? (ne avevamo già parlato QUI)
No, nulla di nuovo.
Lo spot vede una ragazza che accosta ripetutamente il cracker ai suoi seni semicoperti da un reggiseno in bella vista, sotto ad una maglietta trasparente.
L’allussione sessuale è palese, tanto che l’uomo segue il “richiamo erotico” della ragazza, con la solita faccia da ebete, classica di chi non capisce più niente alla vista di una donna che gli sorride.
Dulcis in fundo, l’identità della ragazza risulta di poco conto, in quanto il nostro protagonista rimane attratto solo dalla sua fisicità, andando infine a confondere il suo “lato b” con quello di un uomo. Insomma, se il “malcapitato” non avesse avuto la barba sarebbe andata bene uguale?
Credo che di parole riguardo alla mercificazione e sessualizzazione immotivata del corpo femminile in tv per vendere ne siano state sprecate fin troppe all’interno del blog.
Zero fantasia, zero creatività. Solo tanti stereotipi e tanto sessismo. E il tentativo finale (e mal riuscito) di “edulcorare” il tutto con una pesudo-ironia da strapazzo.
Visto che la critica è stata già fatta che ne dite di proporre uno spot alternativo che non utilizzi due seni di donna per vendere un pacchetto di crackers? Facciamo vedere a questi pubblicitari come si fa pubblicità senza risultare noiosi, ripetitivi e irrispettosi.
- Attendiamo idee! -