Quando si dice "bello!"

Da Mr
Il weekend appena passato MR lo ha trascorso a Roma dove si è recata in visita ad amici vecchi, nuovi e seminuovi. È partita felice come una Pasqua venerdì mattina con un treno ad alta velocità, a bordo del quale, a fasi alterne, è passata attraverso stati di irrefrenabile euforia, incontenibile impazienza e importuna esuberanza, rendendo partecipi i passeggeri a lei più prossimi; con i quali ha disquisito sulla glacialità della temperatura del treno che pare fosse inversamente proporzionale alla velocità; che ha consultato in merito al collegamento alla rete Wifi Frecciargento, interrogato sul lancio del browser, coinvolto nei conseguenti video Youtube e scampanellii di IPad. Con ogni probabilità, quando finalmente MR è giunta alla stazione, dove ad accoglierla c'era L e un temporale tropicale, la carrozza tutta si è risvegliata da un incubo tirando un sospiro di sollievo. Strafelice, ha pranzato e speso qualche ora del pomeriggio con L che le ha offerto per due notti un letto molto più che inversamente proporzionale alla notevole ampiezza della casa nella quale l'ha ospitata... una confortevole mezza piazza, che, detto così, non persuade ma ha una sua logica stringente. Nel tardo pomeriggio MR, dopo circa dieci anni, ha rivisto SJ, sua amica ed ex compagna di classe al Conservatorio, di Taiwan, che vive a Roma da trentacinque anni e parla come se fosse arrivata in Italia due mesi fa, che non dimentica mai di chiamare MR in occasione delle feste comandate e che, per fare un esempio di quello che è il suo italiano, così la fece perdere nel frizzante intreccio della sua ultima telefonata:
"Plllrrronto! Piccolina, auguli! Che st'affa' ... Ttttu me devi veni' a trova'!"
"Ciao, SJ, auguri, come stai? Come trascorrerai il Natale?"
"In cccioo', piccolina, asssolito, non sanno, stronzo commmme te devo di'... Stai a capi'?"
"Sì, certo, SJ! E il resto? Tutto bene?"
"Te volevo chiama' aaaa casa, poi pensato 'piccolina non stare casa, 'a chiamo cerrlurlarle'... mangiare poco, me raccomanda, dopo ce ssssta aaaa chi, non so perlché, eh? Nun è 
incledibile, 
strlonzi, semple ugale!"
"Eh, lo so, lo so, SJ... "
"Ora piccolina te devo lascia'... saluta mamma, papà, nipoti, fratello... io non dire, ma mai se non c'è. 
Ce sta, sempre solito, stronza anche quella, io so, ma piccolina, auguri, Buon Natale! Vie' a Roma! Tanti baci. Cia, cia."
Prima di incontrare G, altro amico nonché ex insegnante di pianoforte di MR e responsabile della funesta scelta di questa di intraprendere le impervie e tortuose vie del canto, le due amiche, ritrovatesi,
sono passate attraverso ogni ragguaglio, hanno parlato - spesso non comprendendosi - rimettendosi in pari per tutti gli anni in cui non si erano viste. Di lavoro, delle reciproche famiglie, dei tempi passati.Di politica:"Piccolina, Italia politica uno schifo, semple così... anche brodo, che schifo!""Brodo? Che c'entra il brodo, SJ?!""Brodo, come che c'entra, piccolina... ti piace brodo!? Che schifo! Premio, brodo... piccolina, perché guardare così... Non capisci?!"
"No, SJ, quale brodo, che premio!?""Aaaahhh, brodo, premio, come Berlusconi!"
"SJ, vuoi dire Prodi, l'ex Premier! Ok, ok, quando imparerai a parlare l'italiano?!"
Qualche ora dopo MR e SJ sono andate all'appuntamento con G che le stava aspettando in macchina e che le ha portate nell'ultima zona che resta della Roma più pittoresca, piena di gente, a suo dire, singolare, problematica e poco speculativa, ma allegra e di ottimo umore anche perché dedita al buddismo. G, che non vedeva MR da più di dieci anni, l'ha trovata identica, le ha chiesto se ha intenzione di invecchiare e se ha fatto il patto con il diavolo come un'altra sua amica ottantottenne; dopodiché ha portato lei e SJ nella casa che ha comprato poco tempo fa, una sorta di labirinto immerso nel ed emerso dal verde, pieno di gatti e di armonia. Per la cena si sono allontanati dal labirinto di qualche metro. In una trattoria gremita di gente singolare, con i gatti di G sotto i tavoli, hanno mangiato pesce unendosi ad altre persone.Il giorno seguente MR si è alzata dalla confortevole mezza piazza di buon ora e insieme a L si è tuffata nella città eterna, nella metropoli tentacolare, nella Roma Imperiale e in quella Repubblicana, camminando per sette ore e rientrando con due cotechini al posto dei piedi.
La serata ha visto la sua conclusione con una cena macrobiotica sempre insieme a SJ e altre tre sue amiche. Abbastanza provata dai cotechini, MR con espressione stralunata e ottusa ha cercato di seguire il menù che la proprietaria del locale, spenta in viso ed emaciata ma in piena "armonia con il cosmo", snocciolava a voce.  Rincasata è andata ad informarsi su internet in merito a quella che per molti è un'altra forma di filosofia di vita, per lo Skeptic's dictionary è una follia che sceglie il cibo per le presunte proprietà metafisiche entrando nell'ambito della divinazione, mentre L le ha spiegato che è la dieta di Guantanamo.
Domenica mattina presto MR sfatta ma soddisfatta è salita su un treno ad alta velocità, ha preso posto e ci è svenuta dentro.

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