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Quando si permette ad un paramecio di parlare(?) di precariato

Creato il 15 giugno 2011 da Emanuelesecco
sottofondo: Fabrizio De André – Un Giudice
 

«Basta con la retorica del precariato, visto che ci sono 4 milioni di stranieri che vengono a fare i lavori che gli italiani non vogliono fare, quando ci sono 2 milioni di giovani che non studiano e non lavorano, quando ci sono le imprese che cercano specializzazioni che non trovano perché nessuno vuol fare quei lavori»

«Basta con la retorica ci vuole concretezza. Ogni tanto c'é una madre che si lamenta con me perché suo figlio non trova lavoro, ma quando le dico: 'Bene, allora domani mattina alle 5 vada ai mercati generali a scaricare le cassette', lei risponde sempre 'eh no!'. Se vuole lavorare, invece, quello é il modo migliore. Scaricare la cassette! Per tutti gli italiani! E magari anche raccogliere le mele delle sue parti»

E pensare che questo è un ministro della Repubblica Italiana...
È proprio vero che quando si ha una poltrona con la quale coprirsi il fondoschiena ci si sente in potere di dire quello che si vuole.
Ammettiamolo… è molto improbabile come situazione, e quando me l’hanno raccontata non riuscivo a crederci. Mi sembrava di ascoltare una barzelletta.

Caro Ministro Brunetta,
lasciamo stare il farlocco video di spiegazioni che ha fatto diffondere tramite le maggiori testate nazionali e i giornali di partito; da come illustra i fatti è chiaro che è lei a fare disinformazione.
Vorrei solo dirle che in questo momento vorrei che fosse qui, davanti a me, solo per dirle che è un paramecio, un parassita, un essere unicellulare senza cervello… e vista la statura che si ritrova e l’ipotetico volume complessivo del cervello (se così lo possiamo chiamare) che possiede, be’, la classificazione le calza a pennello.
Sulla sua persona le maldicenze che spiegava il Maestro Faber, nella sua canzone Un Giudice, prendono piena forma. Cito i versi della canzone: «Un nano è una carogna di sicuro, perché ha il cuore troppo troppo troppo vicino al buco del culo».
Grazie a lei, e a tutta la classe politica della quale fa parte, ogni giorno mi accorgo il fondo del burrone è infinito, in quanto non sembra esserci un limite alle vostre indecenze.

 

E.


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