04/07/2011 11:25
Non sempre lanciarsi nel mercato del Social Network è garaniza di successo. Se Facebook, Twitter ed altre realtà vanno a gonfie vele ci sono casi di flop anche clamorosi.
Prendiamo il caso di Myspace: La News Corp di Rupert Murdoch ha ceduto oggi MySpace a Specific Media con un accordo dal valore di appena 35 milioni di dollari. I rumors sulla vendita del social network circolavano già nei mesi scorsi quando era trapelata una prima ottimistica stima che si aggirava, allora, intorno ai 100 milioni di dollari.
Dai termini siglati nell’accordo, quella di MySpace è invece oggi una vera e propria svendita. I 35 milioni offerti da Specific Media appaiono più come il tentativo da parte di News Corp di volersi liberare di un peso che ha contribuito ad affossare in maniera significativa i conti in profondo rosso della società di Murdoch.
Acquistato da News Corp nel 2005 alla cifra record di 580 milioni di dollari quando godeva di un periodo di enorme popolarità il social network è stato il protagonista di un rapido e inarrestabile declino dal 2007 in poi, incapace di frenare l’avanzata inarrestabile di Facebook. A maggio 2011 Quantcast stimava che MySpace aveva appena 19,7 milioni di visitatori unici mensili contro i 157 milioni di Facebook.
Come riporta il New York Times, con il passaggio di proprietà la maggior parte dei 400 impiegati di MySpace sono stati contestualmente licenziati.
MySpace non ce l’ha fatta e la sua lenta agonia si è trascinata negli anni anche grazie ad alcune scelte operate dal management che non hanno di certo brillato. A nulla sono valsi i tentativi di rilancio e di rifocalizzazione del brand in nicchie di mercato specifiche nell’ambito dei gruppi musicali e delle celebrities che hanno invece contribuito a snaturare lo spirito iniziale del social network e ad aumentare l’emorragia di utenti verso Facebook che, ad oggi, domina saldamente il mercato.
Poco o quasi nulla si conosce dei piani futuri da parte di Specific Media sul destino di MySpace. Quel che è certo è che con Facebook che continua a crescere e con l’imminente arrivo di Google+, ogni tentativo di rilancio sarà un’impresa decisamente complicata.