In questo post, come in altri pubblicati, ho accennato al fatto che..
spesso i brand ricorrono all’ uso di testimonial per promuovere i propri prodotti e servizi.
Nella fase di scelta del personaggio più adatto si cade nel criterio che chiamo “celebrità” cioè TIM sceglie Belen per alcune caratteristiche che non rispecchiano i valori e le associazioni della marca in questione: essere la più famosa e popolare in quel periodo specifico!
Sfogliando una rivista, sono stata catturata da questa immagine:
Lei è Angelina Jolie e, come potete notare dalla stampa, il brand per il quale posa come testimonial è la casa di moda francese “Louis Vuitton“.
Le due dive* sono state immortalate in Cambogia, terra che Angelina conosce molto bene grazie alle riprese fatte per il film “Tomb Raider“.
Un paese al quale Angelina è molto affezionata: basti pensare alle numerose missioni umanitarie legate ai pericoli delle mine.
In aggiunta l’attrice hollywoodiana, decise proprio qui di adottare Maddox (il primo figlio).
La nuova campagna, la più attesa dell’anno, è stata scattata dalla leggendaria fotografa Annie Leibovitz ed è intitolata “Core Values”.
Il progetto ripropone ancora una volta il “concept advertising” e per l’occasione il tema cardine è rappresentato da ” il viaggio”: il brand francese è stato il primo a proporre il “concept advertising” cioè la pubblicità non fine a sè stessa ma portatrice di un messaggio.
Inoltre possiamo vedere un piccolo assaggio in questo spot.
Nonostante alcuni mesi fa, altre star abbiano posato per lo stesso brand, come Sean Connery e Bono…
Angelina sembra rispecchiare a pieno i valori che il brand vuole trasmettere ai lettori: l’immagine è così nitidita che sembra essere naturale, lei è scalza, poco makeup, zero accessori, i colori sono naturali come il paesaggio…
A chiudere il cerchio, appena prima della firma, è il claim!
Insomma un buco nell’acqua oppure il brand ha davvero fatto centro?
‘Un solo viaggio può cambiare il corso di una vita. Cambogia, maggio 2011′
*la seconda è la Louis Vuitton Monogram Alto Holdall vintage
Fonti: google.it, america24.com