Magazine Diario personale

Quando una persona cara ti lascia.

Da Santodavid @SANTODAVID1
Quando una persona cara ti lascia.

In questi stessi giorni del 2006, mentre l'Italia stava festeggiando il trionfo ai Mondiali di Germania, e le strade si riempivano di gente in delirio, io stavo perdendo la persona che per ognuno di noi rimarrà sempre la persona più insostituibile, indipendentemente da quale possa essere stato il rapporto che avete avuto con lei nella vita terrena.Il mio personale e primo incontro con la Morte lo avevo avuto giovanissimo.A ventuno anni quando sei all'inizio del viaggio nella vita e sei così pieno di speranze, di sogni, la "Signora in nero" entrò nella mia casa e si portò via mio padre a soli 58 anni.Per me, allora,  era "grande", ed oggi che io ho 51 anni mi rendo conto di quanto fosse ancora un "piccolo uomo".Fino a quel momento la Morte mi aveva sfiorato nel senso che se ne erano andati i nonni, ma i genitori cercavano sempre di preservare i figli da situazioni di dolore e quindi non ebbi modo di partecipare a tutti i riti che ruotano intorno al momento del distacco e del successivo funerale.Con mio padre feci la diretta conoscenza di cosa significhi la Morte: l'irrigidimento del corpo, quella sensazione tattile di freddezza che ti porterai dentro per tutta la vita.Fu cosi forte quel momento che ancora oggi posso rivedere me stesso in quegli istanti, risentire quel dolore che ti porta ad urlare, quella non accettazione della realtà che ti fa sbattere pugni e ginocchia su di un muro, quell'odiare tutte le persone che cercano di consolarti, che ti vogliono allontanare e tu invece vorresti rimanere lì a parlare con quel corpo inanimato, nell'illusione che è stato tutto uno scherzo.Poi arrivano loro, gli "uomini in nero", quelli che sembrano così insensibili al dolore, con i loro attrezzi e quel maledetto rumore del cacciavite elettrico che chiude definitivamente ogni speranza di aver assistito ad una farsa, ad una commedia.Nei successivi anni mi sono ritrovato a piangere per la scomparsa di altre persone ma ho sempre sperato di rimandare nel tempo il dover piangere per lei, la persona insostituibile, quella che ci ha dato la vita, bella o brutta che sia, quella che ci ha allattato da piccoli, quella che ci ha accudito, quella che ci ha protetto come cuccioli indifesi, quella che ha gioito per le nostre vittorie, quella che ha sofferto per noi, quella che non ci dimenticherà mai, così come noi, mai, la dovremo dimenticare.Il rapporto con la sofferenza del distacco è stata questa volta vissuta da un uomo maturo il quale nel salutare per l'ultima volta la persona con la quale aveva convissuto per un lungo periodo della vita, si è scoperto nella sua fragilità, nella sua debolezza, eppure ha saputo trarre da un'esperienza così forte e traumatica tutta la forza ed il coraggio che erano la seconda pelle di quella donna straordinaria per la sua tenacia, e ha portato dentro di sé quella forza e quel coraggio, quasi a voler dare una continuità ad una storia.Ed oggi, per le misteriose coincidenze che la vita, spesso, ci riserva, trovo dentro di me quella forza e quel coraggio che si deve avere quando decidi di porre fine ad una storia, ad un incontro, al quale hai dato tutto te stesso e poi come se fosse arrivato all'improvviso un violento colpo di vento, in un attimo tutto diventa un ricordo, un rimpianto, una nostalgia, un rammarico.Quando una persona cara ti lascia......


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog