Oggigiorno sono abbastanza comuni i rapporti competitivi. Molto spesso, abbiamo imparato da piccoli a cercare relazioni che ci sfidino: il piacere del gioco veniva dalla sfida, dalla capacità di disputare il miglior posto, o la miglior situazione. Come quando giocavamo a nascondino: vinceva quello che non veniva trovato perché riusciva a rimanere da solo, zitto, nel buio. Ossia, sapeva come sopportare tutto da solo.
Chiaro che è necessario imparare a difenderci, ma dobbiamo anche saper creare vincoli che siano basati nell’ essere compagni; situazione in cui ognuno dona la sua energia all’altro perché sa che vale la pena sommare forze. Ma nella nostra società capitalistica, vediamo il mondo come una costante minaccia, perciò tendiamo più a difenderci, che creare la complicità che dia benefici al nostro mondo.
Pertanto dobbiamo cambiare obiettivo: smettere di competere ed imparare a fare insieme.
Per cui dobbiamo accorgerci che abbiamo già sviluppato la nostra forza: non ci servono più situazioni o persone che ci sfidino per poterci ricordare quanto siamo capaci di sopportarne.
Lasceremo l’abitudine di crearci sfide per manifestare la nostra forza interiore soltanto quando saremo in grado di usarla con l’ intenzione chiara, cioè quando ci decideremo a non coltivare più rapporti basati sulla dipendenza o sulla paura.
In questo modo, dobbiamo capire la differenza fra le sfide che stimolano il nostro sviluppo e quelle che ci rendono soltanto più difensivi, carenti e deboli.
Desistiamo da una frustrazione quando finalmente concludiamo che il nostro impegno nella vita significa essere capaci di eliminare tutto ciò che genera la negatività. Così, se ci offrono un piatto di riso, ma ci dicono che c’è dentro un grano avvelenato, rifiutiamo tutto il piatto. Possiamo addirittura rispondergli: No, grazie, di negatività sono già sazio!
(liberamente tratto da Bel Cesar)
Tradotto " astrologicamente" è riuscire a cogliere i sussurri di Urano quando transita su aspetti importanti del nostro Cielo natale:Si può allora, in virtù di Urano, approdare ad un nuovo sviluppo del rapporto, all’accettazione dell’altro nella sua autentica identità ma soprattutto si può realizzare un rimodellamento reciproco grazie al quale la relazione, non più basata solo sull’istinto, diventa consapevole e in quanto tale può cercare di realizzare le aspirazioni trascendenti del pianeta.