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Quando “virale” fa bene

Creato il 19 agosto 2014 da Annachiatto @AnnaChiatto

Avrete certamente notato che in Italia, dopo il successo della serie tv Gomorra, parlano in tanti un dialetto napoletano fluente, e che in momenti di sconforto per rassicurarci è stata sostituita dal vocabolario italiano l’espressione “Non preoccuparti” con “Sta senza penzier”.

Questo è dovuto al fenomeno del virale: tranquilli, non si tratta di una malattia esotica, in passato è probabile che abbiate contribuito al proliferare di un video virale, ma la vostra salute non è a rischio.

L’idea, un po’ romantica, è che una volta immesso nella rete web, un video venga apprezzato e condiviso click dopo click dagli utenti, che così facendo creano una reazione a catena. Sistema usato non solo per seguire strane mode (spesso pericolose) ma anche come vera e propria strategia di marketing da molte aziende.

In questi giorni potrebbe capitarvi di imbattervi in filmati e vedere Cristiano Ronaldo, Jennifer Lopez, o Jessica Alba, rovesciarsi in testa un secchio di acqua ghiacciata. Non stanno lanciando la campagna di un nuovo film o promuovendo i rimedi per combattere l’eccessivo caldo estivo. Non ci crederete: sostengono un’azione benefica, che sta già ottenendo risultati notevoli.

Bill-Gates

Tutto è cominciato da Pete Frates, un uomo di Boston che, approfittando della catena che girava da qualche settimana in Rete, ha deciso di provare a legarla alla malattia di cui soffre, la sclerosi laterale amiotrofica, per sensibilizzare le persone e convincerle a fare donazioni per la ricerca.

Pete, che è costretto in sedia a rotelle e non può muovere gli arti o parlare, ha girato un video in cui inclina la testa al ritmo di Ice Ice Baby, la canzone del 198

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9 di Vanilla Ice.

In pochissimo tempo, Bill Gates, Mark Zuckerberg, moltissimi campioni sportivi e tanti altri hanno cominciato a fare lo stesso, ed è nata l’Ice Bucket Challenge, diventando un mezzo per una buona causa: fai una donazione o fatti una doccia di ghiaccio, oppure fai entrambe le cose.

Critiche per il narcisismo delle star a parte, in un mese la Onlus ha ricevuto 13 milioni di dollari in donazioni e la lista dei nuovi donatori è in aumento.

Una lavata di testa non ha mai fatto male a nessuno. 

Justin-Timberlake-Covered-Ice-ALS-Ice-Bucket-Challenge
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