Era IlCaneNero, senza un padrone e senza un nome.
Brutto ma buono.
Una specie di Labrador nero, un po' obeso e dalle gambe corte.
Probabilmente era nato già randagio, ma la vita non doveva essere stata troppo cattiva con lui: aveva sempre uno sguardo d'affetto e un muso umidiccio proteso verso chiunque. E aveva sempre vissuto intorno al Motel.
Mio padre e il custode del parcheggio accanto all'hotel lo avevano preso a cuore. Gli avevano procurato un casotto e delle ciotole ufficiali, da riempire degli avanzi di cucina che fino ad allora si era arrangiato a raccattare qua e là
.
Un giorno IlCaneNero morì.
Il mio Babbo scavò una buca nella terra vicino al parcheggio, così che potesse sentirsi sempre a casa.
E lì trovò un fossile, che ancora conserviamo.
Una conchiglia, una grande bivalve, e qualche altro esserino marittimo, giacevano incastonati in una pietra, a six feet under il suolo e a cinque chilometri dal mare.
Il mare, che si muove nel tempo e ci smuove l'anima.
Non so perchè racconto questo aneddoto.
Forse perchè sulle bacheche degli AmiciDiFacebook iniziano a comparire le foto delle vacanze, e io non vedo l'ora di partire.
Forse perchè la Purulla ha iniziato ad adorare (letteralmente, saltella appena lo vede, e lo vede spesso in giro per la città) questo simbolo
che ha accompagnato la mia infanzia fin dai primi ricordi (Mote-Ap!).
O forse perchè cerco di radunare più ricordi possibili, in questo periodo, belli o brutti poco importa.