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Quant’è bella l’estate che si fugge tuttavia: guida di bellezza autunnale per signorine

Creato il 16 settembre 2014 da Annagiulia @annagiuliabi

Da alcuni giorni tento di produrre un post decente e sufficientemente coerente sull’arrivo dell’autunno, le foglie che cadono, i crop top che ringraziando il Signore finiscono nelle ante meno raggiungibili degli armadi senza successo alcuno.

Anche se, a giudicare dalle condizioni in cui ho lasciato l’Italia a fine luglio, forse uno scritto del genere risulterebbe un tantino obsoleto.

Però c’è un aspetto della vita di noi (ah ah ah) giovincelle che con l’autunno si fa più sporadico, e questo aspetto è la DEPILAZIONE e no signore mie, le calze color carne non nascondono i fusti lucidi e scuri che decorano le nostre estremità inferiori e che ci fanno chiedere quale peccato dobbiamo scontare, se sulle gambe abbiamo una foresta rigogliosa e piena di salute e sulla testa abbiamo quattro peli crespi e ingestibili.

Il mio conclamato amore per il fai-da-te cosmetico trova la sua controparte nel pesaculismo che mi contraddistingue come una lettera scarlatta, quindi come credo quasi ogni fanciulla, solitamente alterno dolorose e lunghissime sessioni di cerette casalinghe a non meno dolorose ma più professionali  e meno economiche sedute dall’estetista.

Una routine che mi sono vista costretta ad interrompere quando ho cambiato Paese di residenza, perché la mia estetista sabauda utilizza una delicatissima cera fatta da lei medesima e nonostante i prezzi più che competitivi delle sue colleghe albanesi, vivo nel terrore che una cera un po’ più aggressiva possa estirparmi anche le arterie.

Un giorno di agosto la soluzione si è palesata sotto forma di un espositore Veet.

Cera delicata? Check. A base di zucchero e oli naturali? Check. Prezzo corrispondente a circa 3,50 Euro? Check.

Ed è così che il cassettone della camera da letto ha assunto le sembianze dello studio di un’estetista poraccia, e dopo aver scoperto l’acqua calda che si attacca ai peli ma non alla pelle, e che essendo idrosolubile evita disastri inenarrabili, non ho potuto fare a meno di fare una piccola scorta per l’inverno.

veet

Col mio solito culo, dalla prima confezione mancava la spatolina per l’applicazione, ma ho sopperito con l’utilizzo del manico di un cucchiaino; è vero che mi capita di detestare la spatolina in questione, vuoi perché si mimetizza con il mobilio,

spatola_cera

vuoi perché mi tratta come un’incapace quando provo la temperatura della cera a bagnomaria (seriamente, era necessario quel punto esclamativo? Non bastava un “abbi pazienza splendore”?), ma in linea di massima siamo in rapporti cordiali.

cera

Personalmente ho sostituito le strisce presenti nella confezione con altre ricavate da una vecchia federa, per motivi di risparmio (le lascio in ammollo per mezz’oretta e sono come nuove), e perché fanno molto meno male di quelle “classiche” (anche questo l’ho imparato dall’estetista torinese che mi manca tanto tanto).

Quindi bando alle ciance fanciulle, mettete via i collant color carne* ed estirpatevi gioiose che si sa, tra le foglie gialle sui viali e l’aria fresca del pomeriggio c’è il rischio di trovare un fanciullo moderatamente attraente e cervellodotato proprio in autunno.

*Io li usavo, mea culpa, finché non ho incontrato lei e da allora mai più Vostro Onore.



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