Io rispondo sempre, quella che serve, ne più ne meno.
Quando non faccio mercatini per un po', tendo quasi a dimenticarmi quanta gioia mi da incontrare la gente per la strada e chiacchierare con loro. In mercatini come quello di ieri a Olgiate Olona VA, ho sempre la fortuna di incontrare persone con le quali è facilissimo scambiare quattro chiacchiere, raccontarsi un po' di noi stessi, condividere momenti e quando lasciano la mia bancarella, poco importa se hanno acquistato o no, perché mi lasciano sempre qualcosa nel cuore.
Spesso le persone con cui mi soffermo a parlare, mi fanno un sacco di complimenti per i miei lavori, apprezzano il lavoro che c'è dietro ad ogni singolo pezzo, la minuziosità con cui incollo i piccoli frammenti di conchiglie per farli diventare dei mosaici e a proposito di questo mi domandano, ma quanta pazienza hai? E io rispondo sempre, quella che serve. E loro si ma ce ne vuole tanta.
Poi cominciamo a parlare di noi delle nostre vite e scopri che magari quella mamma con cui parli ha 3 figli, che la signora che sta provando il mio anello fa la maestra a 25 bambini scalmanati, che un'altra persona fa due lavori per vivere, che davanti alla mia bancarella si fermano persone che fanno i lavori più disparati e strani… e a me viene da chiedere loro, ma quanta pazienza avete?
Credo che ognuno di noi abbia una pazienza infinita, ognuno in qualcosa di diverso, ma ce l'abbiamo tutti. Io potrei passare ore ad incollare frammentini di conchiglie sulle mie creazioni e questo non mi stanca mai. Ecco perché adoro rivestire queste sfere di corda con i frammenti per trasformarle in piccole perle FossalonArt e nella loro complessità e al tempo stesso semplicità, possono trasformare un semplice disco di corda in qualcosa di prezioso.
Eccolo il ciondolo di oggi, una scodellina di corda rivestita da una sfumatura di gommalacca, una sfera di frammenti e un filo di corda a fare da girocollo.
Buona creatività a tutti… Alberto