Quantitative Easing: è (forse) il grande giorno
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E’ arrivato il grande giorno per Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea, un giorno che aspettava da tempo. Il Quantitative Easing consiste nell’acquisto di titoli di Stato da parte delle Banche Centrali, che ogni mese dovrebbero portare agli Stati ben sessanta miliardi di euro.
La manovra serve appunto per introdurre liquidità nei mercati, e il primo effetto si dovrebbe osservare nelle borse di tutti gli Stati, le quali dovrebbero chiudere le contrattazioni con un segno positivo. Ma oggi non è stato così, a causa della Borsa di Atene, che non ha convinto gli investitori europei, i quali hanno ben deciso di non operare transazioni, chiudendo così in negativo, a meno quattro punti percentuali.
Entro settembre del 2016, l’acquisto immetterà nel sistema un totale di 1140 miliardi di euro, di cui 150 saranno destinati all’Italia. Nonostante Milano abbia chiuso con un segno positivo, non si sono ottenuti gli effetti sperati, che però si crede si vedranno nei prossimi giorni. Con un valore di +0.45%, Milano è tornata ai valori dell’inizio 2011, poco prima della ricaduta nella crisi avvenuta l’anno seguente nel 2012.
Per quanto riguarda la Grecia, l’incertezza dei mercati è data dal giudizio dell’Eurozona sul programma di Alexis Tsipras, nonché premier greco, il quale richiedeva l’erogazione dei 7 miliardi previsti a marzo, che però non saranno inviati. L’importo sarà erogato solamente quando il programma di Atene sarà completo e descriverà dettagliatamente come intende uscire dalla situazione di debito. Una parte di quest’ultimo, in particolare, prevede di essere ripagato in questo mese, per una somma pari a 1.5 miliardi di euro.
di Alessandro Bovo
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