Qualora da tale monitoraggio emerga un andamento che non consenta il raggiungimento degli obiettivi di maggior gettito indicati alle medesime lettere, il Ministro dell'economia e delle finanze, con proprio decreto, da emanare entro il mese di novembre 2013, stabilisce l'aumento della misura degli acconti ai fini dell'IRES e dell'IRAP, e l'aumento delle accise di cui alla Direttiva del Consiglio 2008/118/CE del 16 dicembre 2008,
il che significa che se le coperture finanziarie non bastano aumentano gli anticipi IRES e IRAP e le accise su energia elettrica, tabacchi e alcol. Il che non è nemmeno l'aspetto più negativo del provvedimento perchè poco prima, all'articolo 12, si segnala che le detrazioni per le assicurazioni sulla vita diminuiscono dal 19% di 2 milioni e mezzo -vecchie lire- al 19% di 630 euro che, nel 2014, diventeranno 230 euro. In più, andando avanti, si osserva che diminuiscono di 250 milioni i fondi riservati all'occupazione insieme a tutta una serie di tagli ai Ministeri su precedenti autorizzazioni di spesa e fondi per investimenti, mescolando cose auspicabili -i tagli agli sprechi- ad altre meno auspicabili -i tagli degli investimenti in sicurezza-, perchè con generici tagli alle dotazioni dei vari Ministeri si finisce spesso per diminuire la spesa necessaria e non gli sprechi.
Il tutto scritto in un linguaggio oscuro e criptico, fatto di continui riferimenti ad altre norme e decreti che costringe, chi voglia seguire un po' il filo logico, a una continua ricerca dei riferimenti normativi. Insomma, appare quanto meno opinabile l'affermazione fatta a inizio conferenza da Letta che l'abolizione dell'IMU si è realizzata senza nessuna nuova tassa perchè tra ridurre le detrazioni o i fondi di sostegno per l'occupazione o le dotazioni per la sicurezza di Vigili del Fuoco o Ferrovie, o aumentare al bisogno le accise o aumentare gli anticipi delle imposte e mettere una nuova tassa è come cercare la differenza tra zuppa e pan bagnato.