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Quanto è grande la prima casa?

Creato il 06 maggio 2013 da Antonio
In questi giorni si fa un gran parlare di blocco dell'IMU sulla prima casa e addirittura di restituzione. Si dice che è una tassa odiosa, che abolirla è cosa buona e giusta, che è un fatto di giustizia e che la prima casa è un diritto per tutti. D'accordo, è un fatto di giustizia, ma quanto deve essere grande la prima casa per assicurare il diritto alla prima casa?
L'Agenzia del Territorio ha pubblicato nel 2012 uno studio interessante dal titolo Gli immobili in Italia. Ricchezza, Reddito e fiscalità immobiliare. Nello studio sono stati utilizzati i dati degli acconti di giugno per fare una proiezione del gettito IMU e il capitolo 6 dello studio è particolarmente interessante riguardo la distribuzione dell'IMU sulla prima casa.
Se le rendite catastali degli immobili vengono divise in dieci porzioni uguali e disposte in ordine crescente di rendita allora troviamo che "il 10% dei contribuenti più “ricchi” in termini di rendita catastale (ovvero i contribuenti che possiedono immobili caratterizzati dalla rendita catastale più elevata) versa circa il 57,3% dell’IMU totale mentre, sommando i primi tre decili, emerge che il 30% dei contribuenti più poveri versa poco più del 6% dell’IMU totale."
Lo studio calcola che l'importo medio dell'IMU per il 30% degli immobili con rendita catastale inferiore è minore di 185 €. Chiunque abbia pagato l'IMU può fare il confronto con le cifre medie del decile più ricco, 4.747 € e di quello immediatamente precedente, 1040 €.
Continuando lungo la graduatoria della rendita catastale si vede che il 70% delle rendite catastali inferiori raccoglie il 22,3% del gettito IMU sulla prima casa, mentre il restante 77,7% è raccolto dal 30% degli immobili con rendite catastali più elevate.
E' evidente che la rendita catastale di un immobile risente di molti parametri, ma tra questi parametri c'è sicuramente la dimensione.
Quanto è grande la prima casa?
Andiamo avanti. La distribuzione del gettito IMU sulla prima casa in relazione alle classi di reddito mostra che i contribuenti che dichiarano sotto i 26.000 € all'anno sono complessivamente il 71,7% e coprono il 50,3 % del gettito dell'IMU sulla prima casa, mentre il restante 28,3% dei contribuenti con reddito annuo dichiarato maggiore di 26.000 € copre il restante 49,7%.
Quanto è grande la prima casa?
Lo studio riporta altri dati molto interessanti come la maggiore progressività dell'IMU rispetto all'ICI ma quello che ho detto è sufficiente per farsi un'idea minimamente compiuta quando gente come Berlusconi parla di giustizia. E' giusto togliere completamente l'IMU sulla prima casa indipendentemente dalle dimensioni della casa? Di quale giustizia sta parlando? Della giustizia sociale che deve riguardare tutti o solo di quella dei suoi pari?
E' evidente che l'IMU presenti molti difetti e la sua rimodulazione dovrebbe servire a correggerne le storture, ma è l'unico straccio di patrimoniale che il governo Monti è riuscito a mettere. Non c'è paese in Europa che non abbia una tassa sulla prima casa e non per questo sono meno democratici e giusti di noi. Già tempo fa dissi brevemente come la penso riguardo alla tassazione sugli immobili, la tassa sulla casa non è una bestemmia e in Italia è un freno necessario al consumo di suolo. La battaglia sull'IMU è condotta per scopi propagandistici che fanno leva sul fatto che si ignora l'effettiva incidenza dell'IMU e quale sia lo spropositato vantaggio che ne trarranno i più ricchi. D'altro canto i più poveri se non pagheranno l'IMU sperimenteranno la riduzione dei servizi sociali dei Comuni, servizi ai quali difficilmente ha bisogno di accedere chi appartiene alle fasce più ricche, sia in termini patrimoniali che in termini di reddito.
Ecco cosa vuole Berlusconi con l'abolizione e la restituzione dell'IMU sulla prima casa. Ecco di cosa parla quando dice che si "tocca il bene più sacro". Quanto vale la sacralità per Berlusconi?
Da questo punto di vista è condivisibile la solerzia dei cittadini del M5s a dirsi pronti a votare l'abolizione dell'IMU ma senza favorire i redditi alti e di fronte a tale solerzia è quasi inspiegabile che nessun cittadino del movimento pentastellato si sia detto pronto a sostenere il ddl sullo ius soli Cecile Kyenge presenterà a breve. Forse stanno pensando a come dirlo a Grillo.
A proposito, ho sempre criticato che i cittadini pentastellati non fossero proprio delle aquile in fatto di autonomia ma oggi devo fare ammenda, riconosco il mio errore. Messi alla prova se trattenere o no la diaria, col cavolo che hanno seguito i dettami del vertice. Queste sì che sono conquiste di autonomia!

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