C’era una volta una principessa molto fortunata che aveva tutto quello che una piccola principessa può desiderare: una cameretta rosa con un armadio rosa piena di vestiti tutti rosa e tanti giochi tipicamente da femmina. Ma Carlotta- questo è il nome della nostra piccola reale- non è per niente contenta perché stufa di questa vita tutta rosa. Vorrebbe cacciare draghi, vivere avventure in mare, combattere contro i lupi, fare viaggi in mongolfiera invece che passare il tempo a baciare rospi in attesa che prima o poi uno si trasformi nel famoso principe azzurro. Tutte attività che sembrano essere tipicamente da maschio e non proprio di una principessa.
Carlotta è la protagonista del libro “C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa?” edito dalla neonata casa editrice Settenove, attentissima ai temi della discriminazione e degli stereotipi di genere. Il libro è scritto da Raquel Diaz Raguera e in Spagna è già arrivato alla terza edizione. Un bellissimo libro illustrato che parla in modo divertente di stereotipi, uguaglianza e pari opportunità. Temi quanto mai attuali e importantissimi da affrontare, anche se in modo giocoso, fin da piccolissimi per educare al rispetto e alla libertà di pensiero. Il libro va benissimo per bambine (e bambini) dai 5 anni di età.
Leggendo la trama mi ha ricordato molto il bellissimo film Disney Ribelle-the brave, che se non avete visto dovete subito andare a recuperare ed infilare nel lettore dvd muniti di divano e pop-corn. Anche questo è la storia di una principessa, Merida, che con coraggio e audacia si ribella alle convenzioni e agli stereotipi che vogliono che una bambina (a maggior ragione se principessa) si occupi per forza di frivolezze, bambole e sogni di principi azzurri da sposare per vivere felici e contenti. Ma Merida, come la nostra Carlotta del libro, è stufa marcia e non ci sta.
Carlotta e Merida sono due bambine molto simili, esempio di ribellione e di rottura dei soliti schemi a cui siamo abituati ma che non devono rimanere immutabili né costituire la regola. È importante insegnare ai piccoli che non ci sono strade predefinite e che le possibilità sono tante ed infinite, ognuno sceglie le proprie in base alla sua predisposizione. Anche se non corrisponde esattamente a quello che gli altri si aspettano da noi. Una “lezione” importante e non facile da digerire soprattutto per i genitori!
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