
Sono state dette molte cose sul mercato dell’Inter, e sulle ”magie” di Piero Ausilio, bravissimo a sfruttare al meglio i prestiti con obbligo e diritto di riscatto e rinforzare in modo massiccio e ragionato il club nerazzurro, nonostante il budget fosse limitato per le possibili sanzioni-UEFA sul Fair Play Finanzario, e molto si è dibattuto anche sulle cifre ufficiali dei trasferimenti interisti.
Agenti Anonimi vuole aiutarvi a fare chiarezza sulla situazione dei nerazzurri che, a dispetto di quanto viene affermato dai media, grazie alle operazioni effettuate da Piero Ausilio sono riusciti a chiudere in attivo nel saldo entrate-uscite a giugno (+8 milioni, all’incirca), e ad effettuare numerosi acquisti in modo intelligente e, va detto, tendente al geniale: come la perfetta massaia che deve far quadrare il bilancio familiare, infatti, il ds nerazzurro si è arrangiato con quanto aveva a disposizione, ed è riuscito a soddisfare ogni richiesta di Mancini col minimo sforzo ed il minimo esborso economico, utilizzando la formula del ”prendo subito e pago tra qualche tempo” tanto in voga ora nella vita dell’italiano medio.
Tantissimi, infatti, sono stati gli acquisti in prestito, con le operazioni Miranda e Jovetic a vincere la palma come migliori in assoluto, visto che i giocatori, sicuri titolari nella rosa di Mancini (anche se JoJo ora viene impiegato meno per la non perfetta intesa con Icardi, e la gran forma di Ljajic), verranno pagati dopo un lungo arco temporale: il montenegrino al momento è costato solo 2,5 milioni di prestito oneroso, ma il suo riscatto da 12,5 milioni verrà scalato dai conti nerazzurri solo nel gennaio del 2017, entrando così nel bilancio della prossima stagione e non andando ad inficiare quello attuale. Un pagamento che arriverà sei mesi dopo per Joao Miranda, pagato in tutto 15 milioni, di cui 11 da versare all’Atletico nel giugno del 2017: a quel punto il brasiliano avrà già giocato la bellezza di due stagioni con l’Inter, che nello stesso mese dovrebbe incassare 6,7 milioni dal Bologna per i riscatti di Crisetig e Taïder, e spera di aver incamerato qualche titolo ed una partecipazione alla Champions, per quella data.
Ecco di seguito tutte le cifre del mercato nerazzurro (dati Transfermarkt):
ACQUISTI CESSIONI
Kondogbia (Monaco) 30 mln+Bonus Kovacic (Real Madrid) 30 mln+Bonus
Perisic (Wolfsburg) 16 mln Shaqiri (Stoke City) 17 mln
Shaqiri (Bayern Monaco) 15 mln Hernanes (Juventus) 11,5 mln
Murillo (Granada) 8 mln 10,5 mln Alvarez*
Miranda (Atletico) prestito per 4 mln (ODR) Alvaro Pereira (Estudiantes) 3,7 mln
Santon (Newcastle, riscatto) 3,4 mln Mbaye (Bologna) 3,5 mln
Jovetic (Man City) prestito per 2,5 mln ODR Botta (Pachuca) 2,7 mln
Ljajic (Roma) prestito per 1,1 mln DR Obi (Torino) 2,3 mln
Montoya (Barcellona) prestito biennale per 1,3 mln Kuzmanovic (Basilea) 2 mln
Alex Telles (Galatasaray) prestito per 1,5 mln DR Crisetig (Bologna) prestito per 1,8 mln
Felipe Melo (Galatasaray) 3,1 mln Krhin (Granada) 1,3 mln
Andreolli (Siviglia) prestito per 1 mln
Benassi (Torino) 4,5 mln
TOT. 85,9 TOT. 94 mln circa
DR= diritto di riscatto, ODR= obbligo di riscatto
(*=il Sunderland non ha mai pagato quella cifra, adducendo come motivazione le condizioni fisiche di Alvarez: l’Inter però, forte della clausola contrattuale che prevedeva un obbligo di riscatto in caso di salvezza, sta minacciando di intentare una causa di fronte alla FIFA per ottenere il compenso. Alvarez nel frattempo si è liberato a parametro zero ed è approdato alla Samp, ed i club ora stanno trattando per evitare il procedimento legale).
Inter in attivo sul mercato, dicevamo prima, ma, siccome al mondo ci sono poche cose perfette, c’è anche un lato negativo nella gestione del mercato attuata dai meneghini, un lato negativo che è legato a doppio filo alla qualificazione in Champions League e non solo: l’Inter ha infatti acquistato dei giocatori di livello per tentare il ritorno nella coppa dalle grandi orecchie e sognare in grande, e questo ha fatto inevitabilmente incrementare il monte-ingaggi nerazzurro (nonostante gli addii di Shaqiri, Kovacic ed Hernanes), e ”costringe” i nerazzurri a centrare la qualificazione in UCL. Senza di essa, l’Inter faticherebbe a sostenere i costi derivati dalle operazioni messe in pratica nel giugno 2015 (Kondogbia su tutti) ed andrebbe incontro ad un vero e proprio ”bagno di sangue” finanziario, che costringerebbe i nerazzurri a cedere il richiestissimo Mauro Icardi (che comunque potrebbe partire in estate, molte big su di lui) e, chissà, magari anche quell’Handanovic che ha appena rinnovato fino al 2019, per riuscire a gestire anche la nuova sessione di mercato, in cui ovviamente il club di Thohir non vorrà restare a guardare (e potrebbe chiudere Calleri per 15 mln di dollari, ndr).
Dalla tabella precedente, infatti, possiamo notare come siano nettamente superiori i prestiti con obbligo di riscatto, coi soli Ljajic e Telles che vantano un diritto di riscatto, ed un prestito ”flessibile”: proprio la conferma dei due giocatori citati poc’anzi, che tra l’altro stanno avendo un ottimo impatto nella stagione nerazzurra, diverrebbe improvvisamente a rischio qualora non arrivasse la qualificazione in Champions League a fine stagione. Gli 11 milioni necessari per confermare il serbo ed i 10,5 da sborsare al Galatasaray sarebbero infatti troppi da sborsare per una società che, entrando in Europa League e non avendo l’introito della coppa dalle grandi orecchie, avrebbe gli occhi dell’UEFA puntati addosso, ed ha ”scampato” le sanzioni in questa stagione solo in virtù del non ingresso nell’Europa che conta, e di un impegno a ridurre le spese e rientrare nei limiti imposti dal FPF.
Inoltre, a giugno andranno pagati gli 8 milioni del riscatto di Dodò (che dovrebbe andare alla Samp per sei mesi, in modo tale da mettersi in mostra), che da contratto diveniva effettivo alla prima presenza, ed i 5 per Brozovic, già finito nel mirino di molte big e valutato intorno ai 25 milioni, e dunque viene difficile pensare ad un’Inter che s’impegna per altri 22 milioni complessivi senza un introito importante derivante dalla qualificazione in Champions o da una cessione eccellente, anche perchè poi ci sarebbe un mercato completamente nuovo da fare, o meglio, da ”inventare” per Ausilio (cercato dal Tottenham, ma difficilmente si muoverà) che, a fronte di molti riscatti, non ha al momento delle entrate certe, anche se a gennaio il ds conta di piazzare degli esuberi (Ranocchia su tutti) e far cassa.
La Champions League, dunque, oltre che doverosa per una questione di prestigio e blasone, è anche necessaria per salvare i conti dell’Inter e le sue velleità in campionato: per fare una Grande Inter nel lungo periodo servono le coppe, e questo il duo Thohir-Ausilio l’ha capito da tempo, eccome se l’ha capito…
