Lo stato/continente asiatico ha mostrato, negli anni, un continuo e forte incremento nei consumi di olio d'oliva nelle sue categorie commerciali olio d'oliva, olio vergine ed extravergine di oliva e olio di sansa. Infatti, come meglio spiegato dal grafico n. 1 (vedi), le importazioni cinesi di olio d'oliva e di sansa di oliva sono aumentate in modo esponenziale tra le campagne 2001/02 e 2011/12, registrando una piccola contrazione (- 6%) nel periodo 2011/12 e 2012/13.
Grafico 1 - Dati espressi in tonnellate
Relativamente ai dati mensili (grafico n. 2) il periodo 2012/13 ha mostrato un netto calo delle importazioni nei primi sette mesi (da ottobre 2012 ad aprile 2013), invertendo poi la rotta nei successivi tre mesi, da maggio a luglio 2013.Grafico 2 - Dati espressi in tonnellate
Nonostante questo recupero, a soli due mesi dalla chiusura dell'esercizio 2013/2014, tutto sembra indicare che le importazioni saranno inferiori rispetto al 2011/12.La parte da leone, come era intuibile, la fanno i paesi dell'Unione Europea, che forniscono il 90% delle importazioni della Cina, con in testa la Spagna (61%), seguita da Italia (22%), Grecia (6%) e Portogallo (1%). Il restante 10% proviene dalla Tunisia (3%), Turchia (2%), Australia (2%) e Siria (1%).
Le importazioni cinesi, negli ultimi tre anni di campagna, sono divisi per categoria di prodotto nel grafico n. 3. Le importazioni di olio di oliva vergine (vergine e vergine extra) hanno registrato una costante, portando la loro quota dall'82% del 2010/11, all'84% nel 2011/12, fino all'88% della campagna 2012/13.
In calo l'importazione di olio d'oliva, che dal 7% del totale delle importazioni nel 2010/11, scendendo al 5% nei due anni successivi, mentre le importazioni di olio di sansa di oliva scendono dall'11% del 2010/11 e 2011/12, al 7% nel 2012/13.
Grafico 3