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“Quanto mi dai se ti uccido?”di Walter Spennato

Creato il 19 maggio 2014 da Studioartesia
 

Walter Spennato

Sabato 31 maggio alle ore 20,00 presso il Core Café di Casarano, nell’ambito del “Maggio Letterario Casaranese”, sarà presentato “Quanto mi dai se ti uccido?” (Besa) di Walter Spennato con illustrazioni di Laurina Paperina, e la prefazione di Anna Mazzamauro. Interverranno la professoressa Irma Tramanzoli e il musicista Lucio Margiotta. La lettura del testo è affidata a Barbara Melgiovanni.

È difficile cercare gli attributi per questo volume. È una stilettata. È un colpo al cuore e un colpo ai reni, come quando morì la baronessa di Carini. Se inizi a sfogliarlo non puoi fare a meno di leggerlo e trenta minuti dopo lo hai terminato e non avresti voluto farlo perché ti sembra che il divertimento sia durato troppo poco. Sì, perché è terribilmente irriverente, catarticamente violento, brutalmente scorretto e mostruosamente divertente. I disegni dell’artista trentina Laurina Paperina fanno perfettamente il paio con le parole di Spennato e ne viene fuori un testo splatter, pulp e dall’humor British.

La scrittura è così accurata da diventare ‘tagliente’, la scelta dei termini non è mai casuale. I versi secchi e brevi, la prosa asciutta e pungente sono la firma di un autore capace di utilizzare ‘cinematograficamente’ la parola, creando in pochi righi, immagini e situazioni non prive di colpi di scena e dal sapore sarcastico e cabarettistico.

Leggendo, non si potranno evitare i link alle immagini di quel tipo di cinema al quale il buon Tarantino ci ha sapientemente abituati, assieme ai successivi Dexter Morgan e Hannibal Lecter nella versione di Mads Mikkelsen. È chiaro che queste piccole confessioni di una mente pericolosa, in parte, nascondono un’intenzione catartica al fine di metabolizzare ed esorcizzare i piccoli ‘istinti omicidi’ quotidiani; allo stesso tempo non perdono occasione di suggerire una lettura del comportamento umano in una società che sembra sempre più sull’orlo di una crisi di nervi e che sempre più spesso preferisce utilizzare la pistola anziché la parola.

Fortunatamente Spennato fa l’esatto opposto (almeno in questo caso!), d’altro canto la sua parola uccide molto più della pistola ma (buon per noi!) le uniche macchie rosso-sangue sono quelle lasciate sulla carta dall’inchiostro dei disegni di Laurina Paperina. Da leggere perché tutti, almeno una volta, abbiamo immaginato di poter eliminare qualcuno senza avere necessariamente grandi moventi e soprattutto senza conseguenze.

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Walter Spennato
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“Quanto mi dai se ti uccido?” è riccamente corredato da illustrazioni a colori realizzati appositamente da Laurina Paperina, mentre la prefazione è stata affidata alla nota attrice Anna Mazzamauro. Nella lettura spesso cerchiamo consolazione, relax, ma non è questo il caso. «E se cerchi di essere rassicurato dalla lettura – scrive la Mazzamauro – sarai invece provocato». Questo libro è il buco della serratura di Norman Bates, il frigorifero di Patrick Bateman. Certo, un po’ meno gotico e molto più ironico.

Scrive Angela Leucci: «Mi chiamò segaiolo, prima di segarla». È questo uno dei racconti contenuti nella raccolta “Quanto mi dai se ti uccido?”, terza opera di Walter Spennato, già pièce teatrale, per i tipi di Besa.

È difficile cercare gli attributi per questo volume. È una stilettata. È un colpo al cuore e un colpo ai reni, come quando morì la baronessa di Carini. È un flash continuo che ti invoglia a leggere.

Nella banalità della cronaca che ripete assassini e crimini efferati, e te li racconta come si parlasse della lista della spesa, Spennato rende palese la brutalità in maniera assolutamente spontanea e irriverente. Nelle sue parole il sorriso non è qualcosa che inacidisce sulle labbra, piuttosto qualcosa che passa direttamente al cervello, come una scossa elettrica, spingendo il lettore a ragionare sul senso che ha assunto la corrente pulp oggi (e la deriva pulp della realtà stessa).

Spennato si fa eleggere principe di una beffa, che ci vorrebbe sensibili, e invece così non è: siamo più cinici, tutto ci scivola da dosso, come un lenzuolo cosparso del sangue delle vittime e portato in una lavanderia a gettoni. La sua è una prosa breve, che scorre, ma non per questa è scevra di sorprese che più che catturarti ti assalgono, non ti lasciano scampo, come in quegli incubi in cui è impossibile trovare via d’uscita.

WALTER SPENNATO è nato a Gallipoli nel 1972. È dottore di ricerca in Sociologia dei fenomeni culturali e dei processi normativi presso l’Università degli Studi di Urbino.

È presidente di POLYBIUS Associazione culturale a Km0, con la quale si occupa di formazione e di organizzazione di eventi culturali a basso impatto ambientale. È responsabile del Presidio del libro di Racale. È l’ideatore di VERBA VOLANT Festival dell’Ascolto. Ha pubblicato SexNoir (2006), Piccoli omicidi del cazzo (Besa, 2008).


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