Noi Italiani agli occhi degli stranieri. Nella fattispecie degli Statunitensi che ieri si sono occupati di noi sul New York Times in un articolo pieno di stereotipi.
L’argomento è il nostro abbondante gesticolare quando parliamo e anche quando non parliamo che sembra divertirli molto.
E fanno tanti esempi: l’indice battuto sul polso per indicare che è tardi, l’alzata di spalle, le dita a grappolo fatte oscillare su e giù a significare sia “che diavolo vuoi da me?” sia “non sono nato ieri” [???], e tanti altri che ci capita di utilizzare spesso. E che a loro parere aggiungono alle parole una sfumatura di fatalismo, rassegnazione, fatica.
La giornalista arriva a dire, pensando forse di essere spiritosa quanto noi, che gli Italiani gesticolano anche quando ancora fluttuano dentro l’utero materno. Si meraviglia che lo si faccia anche con un cono in mano. Qui potrete gustarvi un breve lessico e imparare quel che ancora non sapete. Dovete solo passare il mouse sopra ogni foto.
Cita naturalmente Bossi e il suo dito medio alzato mentre andava l’inno di Mameli e tutte le performances, ehm solo quelle gestuali, di Berlusconi nei consessi internazionali. E anche le mani giunte davanti a sé di Andreotti che comunicavano “il tremendo potere che avrebbe potuto dispiegare se solo avesse voluto”. Mancano solo le corna di Giovanni Leone e il quadretto degli Italiani così folkloristici e così divertenti sarebbe completo.
Per aggiungere colore nell’articolo si racconta anche l’aneddoto ambientato in Puglia di quell’uomo che gesticolando colpì inavvertitamente una donna ottantenne e fu condannato dal tribunale a pagarle i danni.
Ci vengono proposte persino delle ipotesi per spiegare lo sviluppo di tanta gestualità, con l’aiuto di un’esperta italiana. Una teoria ritiene che nasca come forma di comunicazione alternativa per non farsi capire dagli occupanti stranieri dal 14° al 19° secolo. Un’altra chiama in causa Napoli dove il gesticolare divenne un modo di competere, di attirare l’attenzione, di marcare il territorio in un’arena affollata.
Si compiacciono, infine, di corredare l’articolo con un video che mostra quel che la giornalista è andata raccontando.
Potrei mandargli un video con mio Marito che gesticola anche quando parla al telefono: andrebbero sicuramente in un brodo di giuggiole.