Xbox One
8.2
Genere: Azione, Sparatutto
Sviluppatore: Remedy Entertainment
Produttore: Microsoft Game Studios
Distributore: Microsoft
Lingua: Italiano
Giocatori: 1
Data di uscita: 2015
Una delle produzioni su cui i possessori di Xbox One hanno messo gli occhi da tempo è Quantum Break, nuova IP targata Remedy Entertainment che da tempo aveva fatto perdere le proprie tracce. Dopo l’annuncio, in tempo di E3 2014, nel quale Sam Lake invitava gli amanti a seguire il Gamescom 2014 per avere i primi, veri aggiornamenti sul titolo in questione, da poche ore è finalmente giunto l’atteso filmato di circa otto minuti (lo trovate esposto in calce, NdR) che ha fatto un pochino di chiarezza su cosa aspettarsi effettivamente da questo Quantum Break. Le impressioni son state nette ma piuttosto distanti tra i fan, a chi è apparso tutto fantastico si è contrapposto il parere di altri che hanno ritenuto poco originale quanto mostrato, anche se i punti di ombra non ancora chiariti dagli sviluppatori sono troppi, e la sensazione è che siano anche troppo importanti per poter avere una impressione quanto più chiara e completa fin da ora.
A questo proposito, di seguito trovate le nostre considerazioni su quanto visto e su cosa potremmo aspettarci, perché ad oggi Quantum Break è tutto fuorché un videogioco perfettamente inquadrabile, e ciò ci consente di fare una riflessione anche su quella che sarà la data d’uscita per una IP ancora in fase evolutiva, che segnerà il ritorno sotto i riflettori del team Remedy, dopo il buon successo ottenuto con Alan Wake.
Cos’è Quantum Break? Se fino a qualche giorno fa la risposta si prestava a più interpretazioni, oggi possiamo dire che il progetto diretto da Remedy Entertainment è di quelli importanti, per risorse economiche investite e concept di gioco. L’idea dello sviluppatore, da sempre propenso nella creazione di contenuti che vadano oltre il videogioco, è quella di rendere Quantum Break la sintesi perfetta del connubio tra videogame e serie televisiva, dalla quale ci si aspetta qualcosa di importante a livello narrativo. Questo, proprio perché lo spezzone di gameplay mostrato al Gamescom 2014 ci ha proiettato nel bel mezzo dell’azione, tra coperture e proiettili, rivelandoci soltanto una piccola parte di quella che sarà l’esperienza di gioco complessiva. Procediamo con ordine: migliorando, in un certo senso, quanto fatto in Alan Wake con il lancio della mini-serie televisiva accessibile su Xbox Live, Remedy ha intenzione di unire, alle fasi giocate, altre puramente narrative, in stile serie TV per l’appunto, con la presenza di veri attori. Tutto ha inizio nell’università di Riverport: il fallimento di uno speciale esperimento sul controllo del tempo dà la possibilità, ai tre protagonisti del gioco, di ottenere uno strano e potente potere che modifica lo spaziotempo. Una abilità che abbiamo avuto modo di vedere all’opera, il cui uso andrà alternato a quello delle bocche da fuoco di cui disporremo. I primi quesiti su quello che sarà Quantum Break interessano proprio questa feature: i tre protagonisti saranno dotati dello stesso potere? Oppure ognuno di loro potrà godere di una sorta di “speciale distinzione”, in modo da rendere il gameplay del gioco più vario col passare delle ore? A queste prime domande, ahinoi, non possiamo ancora fornire una risposta certa e concreta, fatto sta che lato gameplay Quantum Break ci è parso un mix tra Max Payne e Alan Wake: proiettili a non finire, coperture e tempo rallentato da una parte, movenze (intese come animazioni) e atmosfere non proprio serene dall’altra. Certo, chi si aspettava qualcosa di più originale probabilmente ne è rimasto un po’ deluso, ma è davvero troppo presto per tirare le somme e si sa ancora troppo poco per comprendere cosa, l’uso dell’alterazione del tempo, potrà garantire in termini di coinvolgimento delle fasi giocate e varietà annessa. Di certo si presta a molteplici utilizzi, come visto nel filmato: sarà utile per far perdere le proprie tracce al nemico, in modo da attaccarlo alle spalle, o per avvicinarsi ad un avversario e stordirlo col più classico degli attacchi corpo a corpo, così come sfruttare a proprio vantaggio delle “trappole” ambientali utili nell’eliminare – senza spreco di pallottole – la minaccia nemica, soprattutto quando si fa sentire in termini di numero di unità. Altri interrogativi riguardano l’assenza di tempi di cooldown, che magari verranno inseriti nella versione finale del gioco, in modo tale da ottenere il giusto bilanciamento d’utilizzo tra armi da fuoco e potere speciale.
La parte forse più importante, e probabilmente proprio per questo poco approfondita nella versione mostrata, riguarda la sequela di incidenti dovuti all’inconveniente di cui sopra, che ha portato la popolazione di Riverport a terribili perdite. Queste scene, che speriamo possano essere approfondite quanto prima dallo sviluppatore, sembrano quasi porsi a metà tra sogno e realtà: chiaramente, non sono controllabili direttamente dal giocatore, ma vedersi arrivare un tir in faccia, e proprio nel momento dell’impatto rallentare per poi fermarsi, sospeso in aria, fa un certo effetto, e apre a tutt’una serie di considerazioni su come possano poi influenzare il nostro percorso di gioco. Questi eventi chiaramente scriptati potrebbero fornire a Quantum Break l’azione mozzafiato annunciata a gran voce mesi or sono, e allo stesso tempo dare credibilità alle fasi live action della serie TV (saranno tali? NdR) tramite cui si potranno elaborare strategie e conoscere dettagli che potrebbero poi influenzare il modo di giocare di ognuno. Ovviamente, è un discorso in divenire, che trova poca e scarsa concretezza allo stato attuale dei fatti, ma che fa ben sperare nel giusto mix di elementi, in modo tale da trovarsi dinnanzi ad una produzione sì cinematografica, ma con basi gameplay quanto più solide possibili e, qua e là, qualche chicca a rendere più fluida e coinvolgente l’azione di gioco.
Le ultime considerazioni, per quanto possano valere considerando lo stato embrionale del videogioco, le facciamo sui comparti tecnici. Sebbene il framerate della versione demo si è rivelato piuttosto ballerino, a nostro avviso sono apparse più che apprezzabili le fonti di luce e il sistema di illuminazione in generale, compresi gli effetti degli attacchi speciali, che hanno messo in evidenza quanto buono sia stato il lavoro compiuto finora. Meno convinti dai modelli poligonali e dalle texture, nonostante location piuttosto ristrette e assolutamente lineari. Ciò ci porta all’ipotesi conclusiva, affatto azzardata, secondo cui Quantum Break non arriverà prima del 2015 inoltrato, perché c’è tanto da fare soprattutto a livello di engine e di sviluppo dei livelli, senza dimenticare che la sceneggiatura e la trama saranno elementi peculiari di cui tener conto, che andranno messi duramente sotto esame e consentiranno a tutta la produzione di essere, o di non essere, un’applicazione killer per Xbox One.
Quella mostrata al Gamescom 2014 è una demo che mette in luce soltanto una delle due facce di cui Quantum Break si comporrà, in ogni caso si tratta di una luce piuttosto soffusa, che lascia aperti vari spiragli per miglioramenti e cambiamenti in corso d'opera. Le fasi shooting assomigliano e ricordano i titoli precedenti dello sviluppatore e la possibilità di alterare lo spazio-temporale potrebbe garantire un po' di varietà in più alle solite meccaniche del “riparati e spara”, ma i punti interrogativi sono ancora troppi. Quantum Break nasce come un videogioco ibrido, a metà tra il giocato e il telefilm, e ad oggi di come questa componente narrativa verrà proposta non ci è dato ancora saperne. Saranno i filmati in live action a dare il via ai giochi? Oppure dovremmo aspettarci un'impostazione tipica del più classico dei telefilm, con conseguente perplessità riguardante lo “stacco” tra il visto e il giocato? Magari il silenzio attorno a questa componente è da imputare a un ripensamento del developer, che potrebbe realizzare le fasi narrative in computer grafica affidandosi a tecnologie milionarie come quella vista in L.A. Noire, in modo tale da rendere più reali animazioni ed espressioni facciali? Non lo sappiamo, e probabilmente a tali domande non troveremo risposte esaustive prima dei prossimi mesi, fatto sta che Remedy non ci ha mai deluso, quindi pur col beneficio del dubbio al momento ci riserviamo di credere che il lavoro finale meriterà le nostre attenzioni. Se sarà il caso di ricredersi, lo scopriremo prossimamente...