E mi ritrovo a quarant’anni
a fare a pugni con i miei danni..
ogni notte la stessa storia
riemerge quel passato
di poca gloria.
Quella bambina che sorrideva felice
risorgerà donna poi..
come un’araba fenice.
In questo tempo
ne ho viste di tutti i colori..
affrontando poche gioie
e parecchi dolori.
Non mi son fatta mancar nulla..
credo dai tempi della culla.
E mi rivedo ragazzina..
era duro alzarsi ogni mattina
quando le amiche dormivan fino a mezzogiorno..
io alle cinque affrontavo il mondo.
IL LAVORO NOBILITA L’UOMO..
diceva quel padre bello
dal cuore buono.
E così andavo avanti
a denti stretti e muso duro..
inconsapevole del mio futuro.
Tanti i miei cambiamenti..
di pari passo con i tormenti.
Ho perso due anelli della mia catena
smarriti come monete..
nella rena.
Quel babbo buono dolce e onesto
ingoiato dalla notte troppo presto
quel fratello bello e aitante
è l’altro mio cerchio mancante..
Son cose che ti segnano per sempre
non le cancelli mai..
dalla tua mente.
Poi finalmente arriva l’alba chiara
e della notte resto ignara
guardo mia figlia bella come il sole
e splendide..
scorrono le ore.
Poi però tornerà ancora notte
e so che col passato..
farò di nuovo a botte
Ðιک