L'autonomia nella vita e nel lavoro è tutto, e quando un governo, uno Stato, un territorio ti toglie l'autonomia o non ti crea le condizioni per essere autonomo è come se ti togliesse la libertà e ti facesse schiavo. Per questo ci siamo ribellati al comunismo, che ti dava forse la sicurezza minima, ma ti toglieva tutto il resto. Anche i paesi europei, però, se non sostengono il lavoro, la capacità, la voglia di fare, è come se ti togliessero un po' di libertà. A volte penso che la crisi in Italia di questi anni abbia a che vedere anche con questo. (Daniela, dalla Romania a Rieti)
Dovremmo capirlo anche in Italia, non si migliora l'economia se non si interviene sulla società e se non si prova a dare a ogni sogno la possibilità di diventare realtà. (Aldemilda, dal Brasile a Parma)Ognuno di noi cerca la sua America. Si cerca il sogno, e per molti il primo sogno è uscire dalla povertà. E' capitato a tutti, nella storia. Anche agli italiani, che in cerca del loro sogno di dignità cercavano l'America. Per molti albanesi della mia generazione l'America si chiamava Italia. Non so se sia ancora così, in questi anni molta Italia ha iniziato a trasferirsi in Albania per fare affari, ma per noi con la caduta del comunismo il sogno aveva un'unica destinazione: l'Italia. (Sandri, dall'Albania a Pistoia)Con i miei risparmi mi sono un giorno presentato in banca per ottenere un prestito e per provare ad avviare la mia officina. E ho scoperto due cose dell'Italia: che per mettersi in proprio non bastano soldi e un progetto d'impresa, ma ci vuole tanta pazienza, ma anche che ci sono organizzazioni che ti aiutano. La lotta contro la burocrazia italiana è stata vinta anche grazie all'aiuto di un'associazione di artigiani, a cui mi ero iscritto e che mi è stata vicina. Anche questo è importante (Daniel, dall'Argentina a Modena)Per saperne di più: http://www.cna.it/CNA-Libri-del-mese/Quasi-italiani.-Storie-di-immigrati-imprenditori