Quasi pronte a ricominciare.

Da Disoccupataperbene
Esattamente 25 giorni fa quasi a quest'ora nasceva la mia Vittoria. Nelle precedenti 12 ore, tutte di travaglio, ho pensato che il parto fosse l'esperienza più vicina alla morte che potesse esistere.Ho pensato di non farla più uscire, sperando che l'ostetrica mi lasciasse scappare indisturbata. E ho subito scoperto che le mie decisioni non hanno più una vita propria di fronte a quelle di una bambina di 3 kg e 300 grammi e che ormai comanda lei.Dicono che del parto te ne dimentichi.....dicono anche che l'uomo sia andato sulla luna e che Elvis sia ancora vivo. Il parto è uno shock insanabile e sono contenta che sia tale perchè voglio ricordarmi tutto il dolore fisico che mi ha intrattenuto per 9 mesi e 12 ore perchè questa bambina me la sono sudata e meritata e perchè dopo la laurea è la seconda cosa che sono riuscita a portare a termine nella mia vita.Sarà un caso che mi sia laureata il 16 aprile e che Vittoria sia nata lo stesso giorno?E lei mi ricambia come può, dormendo tutta la notte senza svegliarmi; credo sia uno dei suoi modi per dirmi che mi vuole bene.Il rovescio della medaglia è che a sconvolgerti la vita non è la nuova arrivata quanto i vecchi rimasti che continuano a irrompere con le solite leggende mediche e medioevali, nella tua quotidianità.Quando partorisci pensi che con le sofferenze del travaglio ti lascerai alle spalle anche tutto il negativo dei 9 mesi precedenti. E invece no, tutto quello che succede dopo è praticamente peggio: i consigli non cessano, si moltipliacano, ma solo quelli non voluti. Tutti pronti a dirti che quello che fai lo fai male, come lo devi fare e come in realtà non lo sai fare affatto. E il paradosso è che pochi poi ti danno una mano, il più di ESSI si "limita" a tante parole parole parole, che ogni volta ti fanno capire quanto sei incapace a fare la madre e che chiunque prenda in braccio tua figlia potrebbe prendersi cura di lei molto meglio di te.Chi ti fa notare che la bambina piange solo quando la prendi in braccio tu, chi ti dice che la copri troppo, chi che la copri troppo poco, chi ti fa notare che quella mensola nella sala dietro la televisione nell'angolo è pericolosa perchè, non si sa come, potrebbe caderle addosso, chi ti dice come quando e dove tenerla in braccio e via così verso l'infinito e oltre.E i peggiori sono quelli che, qando ti vedono per la prima volta ti fanno nell'ordine queste 3 domande: "Che carina! Quanto ha? Come si chiama? LE DAI IL TUO LATTE?!". In quest'ultima domanda ti giochi tutto, se dici si sei la madre perfetta, se dici no, a prescindere che tu non possa o non voglia, sono già pronti per chiamare i servizi sociali.Sono sicura che su questi passi fastidiosi di una jungla piena di mostri mitologici che "danno consigli perchè non possono più dare cattivo esempio", ci siano passate tutte le mamme che conosco, vecchie e nuove, forse dimenticandosi di quanto siano pesanti i loro minimali commenti.Perchè la cosa subdola è che ti pungolano esattamente su un punto debole, nel periodo, certo più felice, ma anche maggiormente debole della tua vita, quando hai pancia, seno e umore che toccano terra e che il reagire ti sembra veramente stoico.Al 25 giorno di questi giorni surreali e pressochè apocalittici ci sono, secondo me, due strade: la prima porta diritta alla depressione post parto, baby blues o 100 euro a seduta da uno psichiatra. La seconda, quella che ho scelto io, sostiene questo dogma: non arrabbiarti, ma lascia che siano loro ad arrabbiarsi. Sebbene sembri una frase tratta dal Vangelo secondo Giovanni, penso che un deciso menefreghismo sia la mia personale epidurale, in situazioni che altrimenti non mi permetterebbero di andare avanti.Ma il mio è solo uno sfogo personale, non un consiglio nè una raccomandazione per nessuno: visto tutti i consigli che danno me, mi guarderei bene dal fare altrettanto con chiunque altro.Ed ora, dopo questo abissale sfogo in cui buttiamo dentro il calo ormonale, i kg di troppo e tutte le ansie di una neo mamma analfabeta di puericultura, siamo pronte a ricominciare con la nostra satira e soprattutto la ricerca di un lavoro.Tremte centri per l'impiego, siamo tornate. E adesso siamo in 2.

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