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Quasi quasi mi faccio un drone

Creato il 15 dicembre 2011 da Pinobruno

Quasi quasi mi faccio un drone. Non dico come quello che gli iraniani hanno fregato agli americani e che adesso stanno smontando pezzo pezzo per impadronirsi dell’insita tecnologia. Dico un drone fai-da-te, con tanto di GPS e video-fotocamera da telecomandare con iPhone e Android, semmai per perlustrare le strade alla ricerca di un parcheggio, seguire quatto quatto le mosse del fidanzato/fidanzata e vedere se davvero va dal barbiere/parrucchiere, da affidare al servizio d’ordine di una manifestazione per individuare black bloc rintanati e pronti a far casino e mandare in vacca la protesta pacifica, da piazzare in overing sul camino, per pizzicare Babbo Natale che vi si infila con il suo sacco. Butto lì qualche idea. Ne avrete senz’altro di migliori. 

Quasi quasi mi faccio un drone

L’idea di costruire droni a basso costo è del direttore di Wired USA, Chris Anderson, innovatore geniale, sempre un passo avanti sugli altri a cogliere nuovi mercati. Ebbene, Chris è cofondatore della 3D Robotics, che vende legalmente pezzi da assemblare per costruire droni. Ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche, a partire da 310 euro. Bloomberg ha preso sul serio la start up, tanto da dedicarci un video:

 

http://bloom.bg/vDDw6z#ooid=xkcmw0MzoovIeeBHoQm5z7F7iaAVisr-

 

L’azienda di Chris Anderson propone un sistema open source per permettere agli inventori di migliorare il sistema e già stanno nascendo siti di appassionati, come DIY Drones. In Europa c’èParrot, con il suo AR.Drone, che si guida anche con iPad e costa meno di 300 euro:

 

 

A proposito, c’è anche da far soldi, se non si hanno remore morali nel collaborare con il Pentagono. La difesa americana ha infatti lanciato un concorso di idee per realizzare droni da far usare ai suoi militari. In ballo ci sono centomila dollari.

Quasi quasi mi faccio un drone

Il drone RQ-170 Sentinel nelle mani degli iraniani

 

Fonti: Wired USA, Bloomberg, Le Monde.


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