di Pino Leuzzi. Smilza raccolta di un ventina di epigrammi non memorabili, i più contro i feroci stroncatori del suo premio Nobel, benché vivacizzati qui da ottimi disegni di Mario Cei. Quasimodo ci teneva, aveva lavorato molto per la loro riedizione in volume (la più parte l’aveva scritta per “Le Ore”, il settimanale di cui era commentatore – prima che evolvesse in sexy-magazine). I quasimodiani apprezzeranno l’ottima cura di Giovanna Musolino. Che recupera anche un paio di epigrammi espunti da Quasimodo, contro Muscetta e contro Oriana Fallaci, specialmente infelici. Una lettura si può segnalare anche per essere sgradevole. Salvatore Quasimodo, ill.Mario Cei, Epigrammi, Nicolodi remainders’, pp. 65 € 6,50
Quasi un epigramma
Il contorsionista nel bar, melanconico
e zingaro, si alza di colpo
da un angolo e invita a un rapido
spettacolo. Si toglie la giacca
e nel maglione rosso curva la schiena
a rovescio e afferra come un cane
un fazzoletto sporco
con la bocca. Ripete per due volte
il ponte scamiciato e poi s’inchina
col suo piatto di plastica. Augura
con gli occhi di furetto
un bel colpo alla Sisal e scompare.
La civiltà dell’atomo è al suo vertice.