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Quattro amici al bar /Giallo Tanzania

Creato il 01 ottobre 2014 da Marianna06

 

    

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All’ora dell’aperitivo,Geronimo e padre Alex s’incontrano, puntuali, nel locale come si era convenuto la notte prima, quando si erano salutati all’uscita dall’ospedale dopo l’incursione  in clandestinità.

Padre Alex, di prima mattina, ha chiamato intanto al cellulare tanto Henning, con cui ha buona familiarità e, solo dopo, il commissario svedese.

Ecco che, trascorso neanche un quarto d’ora,  i due nordici raggiungono gli amici.

E sono desiderosi di sapere dell’accaduto della notte precedente e, ovviamente, delle intenzioni di padre Alex e di Geronimo.

Un “Martini” internazionale e ben ghiacciato è perfetto per mitigare l’afa dell’ora di punta.

E  poi giù con un torrente di parole.

E’ Geronimo che racconta e  padre Alex che , di tanto in tanto, fa delle puntualizzazioni.

Quasi sempre di carattere moralistico.

Kurt smania per venire al punto e capisce oramai che bisogna assolutamente ritornare in commissariato e andare in ospedale con almeno due poliziotti e un mandato di perquisizione.

Henning è curiosissimo e, quindi, attentissimo.

Si direbbe che registra tutto per poi poter raccontare ai suoi lettori con dovizia di particolari e un pizzico di suspence.

Zoe è meglio lasciarla fuori- precisa Henning all'improvviso. E Kurt è d’accordo.

Per padre Alex la cosa è del tutto indifferente.

Quello un po’ più preoccupato della reazione della donna è Geronimo,l’infermiere.

Lui la conosce soprattutto sul lavoro e teme eventuali possibili ritorsioni.

Diciamo che non si fida.

L’orario per raggiungere il commissariato è quello del primo pomeriggio prima che il buio li  sorprenda improvviso come accade a queste latitudini.

E poi bisogna fare i conti col pole pole dei poliziotti.

Ciao, padre-saluta Henning e accompagna il saluto con un sorriso che è come sempre gioviale.

Ciao- risponde l’altro.

Geronimo è già in automobile e ingrana la marcia in direzione dell’ospedale per andare a mensa.Per lui è già tardi.

E Kurt, invece, è quello che si ferma ancora un po’ nel locale per concedersi qualche riflessione silenziosa, accompagnata in sottofondo dalle note del sassofonista, che prova in vista dello spettacolo serale.

 

   (continua…)

             a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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