Quattro anni di crisi hanno prodotto 4500 miliardi di finanziamenti alle banche da parte dell’UE

Creato il 02 gennaio 2013 da Iljester

Due volte e qualcosa il debito pubblico italiano che il Governo Monti ha contribuito – e non poco – a innalzare. Questo è l’ammontare dei finanziamenti che la UE ha erogato, con vari sistemi, al sistema delle banche europee per fronteggiare la crisi finanziaria che loro stesse hanno creato, investendo i soldi dei risparmiatori in titoli tossici.

Tanto per snocciolare qualche dato statistico, Michel Barnier, commissario UE al Mercato Interno, afferma che solo tra il 2008 e il 2011 – e dunque non andando troppo indietro – la Commissione europea ha approvato aiuti di Stato a favore delle banche per 4.500 miliardi di euro, ai quali si aggiungono gli interventi approvati nel corso del 2012, come i 45 miliardi in cinque anni per salvare Bankia, Novagalicia, Catalunya Caixa e Banco de Valencia, e i 3,9 miliardi, più circa 550 milioni di interessi in potenziale nuovo debito con lo Stato, per ricapitalizzare il Monte dei Paschi di Siena in Italia.

Davvero cifre da capogiro che però non hanno risolto il problema della crisi strutturale del sistema. Anzi, in un certo senso lo hanno peggiorato, perché le banche – nonostante questi afflussi di denaro pubblico – non solo non prestano denaro all’economia reale, ma addirittura riprendono la loro opera di investimento speculativo. Se diamo un’occhiata ai dati del sistema economico, i capelli bianchi diventano quasi inevitabili:

  1. Nel terzo quadrimestre del 2012 l’occupazione è diminuita dello 0,2% sia nella zona euro che in tutta l’Ue. Rispettivamente -0,7% e -0,5% a fronte dello stesso periodo del 2011 (dati Eurostat).
  2. I disoccupati hanno raggiunto la percentuale record del 11,7% (zona euro) e del 10,7% (Ue a 27) con punte del 26,2% in Spagna e del 25,4% in Grecia.
  3. In Italia la disoccupazione è arrivata all’11,1% (Governo Monti).
  4. La disoccupazione è un problema irrilevante in paesi come l’Austria (4,3%), il Lussemburgo (5,1%), la Germania (5,4%) e Paesi Bassi (5,5%). Guarda caso, i paesi nel cuore dell’UE e i paesi che comandano in UE.

Ma non preoccupatevi. L’Unione Europea sta correndo ai ripari. Il progetto è erodere ancor più la sovranità monetaria ed economica dei singoli paesi. La chiave di volta del progetto ha un nome altisonante: completamento dell’Unione economica e monetaria, ed è stato presentato da persone che proprio recentemente sono state denunciate per “crimini contro l’umanità”: Herman Van Rompuy e José Manuel Barroso, unitamente al presidente della BCE Mario Draghi e al presidente uscente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Di cosa si tratta? La risposta è semplice: una governance economica europea con potere di controllo centrale da parte di Bruxelles, regole di bilancio più strette e capacità di intervento della Ue nei bilanci nazionali.

E indovinate chi rischia di gestire questo svuotamento di sovranità?  Su, un po’ di fantasia…


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