Sei nato il quattro giugno, un giorno lunghissimo dopo una gravidanza lunghissima.
Non sapevo dire ancora la parola mamma riferita a me.
Eri una meraviglia ed una fitta di paura mi ha attraversato l'anima quando ti ho visto uscire nel mondo, così piccolo, cosa avrei potuto fare per proteggerti?
Succhiavi il latte al seno per pochi minuti e subito ti addormentavi, ascoltavi le storie che ti raccontavamo per ore, facevi mille domande.
Con te è stata da subito un'avventura incredibile, le tue prime parole così presto, i tuoi occhioni grigio-blu e le ciglia fittissime, piene di sguardi curiosi ed attenti.
Quando correvi trotterellavi e mi facevi tanto ridere, volevi uscire ed arrampicarti, giocare all'infinito.
Siamo stati un tutt'uno io e te, mano nella mano, fra pic nic e merende sui plaid, giochi di ristorante e pastrocchi di ogni genere.
La prima volta che ti ho lasciato per tornare a lavoro è stato come se mi strappassero la carne a morsi ma crescere ci ha fatto bene.
Ti svegli sempre all'alba carico di energia e mille progetti, sei leale e corri senza risparmiarti.
"ci prendiamo una bella pizza bianca mammina?" mi dicevi il pomeriggio quando sentivamo sfornare le teglie candide e profumate.
Oggi hai dieci anni, i capelli sempre più spettinati, il cuore gentile, un modo leggero di fare qualsiasi sport, scrivi in una grafia incomprensibile, detesti disegnare, ti incanti davanti a qualsiasi lavoro che si possa osservare, divori film di ogni genere e documentari sulle otarie o sulle blatte.
Sei bello, e dietro quelle ciglia lo sguardo è sempre lo stesso, vispo e limpido.
Hai detto che hai finito le dita delle mani per contare i tuoi anni, e come ti ha risposto tuo fratello:adesso dovrai iniziare con quelle dei piedi.
Buon compleanno amore mio.