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Quattro Matrimoni e Un Funerale – Newell reinventa la commedia ispirandosi ai classici

Creato il 13 giugno 2014 da Nicola933

Regia: Mike Newell
Cast: Hugh Grant, Andie MacDowell, Kristin Scott Thomas, John Hannah, Simon Callow, Charlotte Coleman, Rowan Atkison, Anna Chancellor, Sophie Thompson, David Bower, James Fleet
Genere: Commedia
117 min
1994

N

locandina
el 1994 Mike Newell, grazie alla preziosa collaborazione dello sceneggiatore Richard Curtis (regista e autore poi di piccoli cult come “Love Actually”), con il suo “Quattro Matrimoni e Un Funerale” sbanca i box-office di mezzo mondo, reinventando la commedia, un po’ sociale, un po’ naive, ispirandosi chiaramente ai grandi classici con Gary Grant, Katherine Hepburn e Spencer Tracy e trovando nell’imbranato e stralunato Hugh Grant un perfetto protagonista, contorniato da un cast strepitoso, in cui spiccano Andie MacDowell, il tenero clown triste John Hannah e una luciferina Kristin Scott Thomas.

La storia è abbastanza semplice, ricalca quello che è poi il titolo: racconta di quattro matrimoni ed un funerale, che, peraltro, fanno da sfondo alle vite dei protagonisti.

Charles (Grant appunto), la sorella di lui Rossella (la prematuramente scomparsa Charlotte Coleman, molto in parte in questo ruolo naive), il suo gruppo di amici Gareth, l’anima del gruppo che nasconde due grossi segreti (uno strepitoso Simon Callow) sulla sua salute e sulla sua vita sentimentale, Matthew, l’amico silenzioso che lancia spesso battute mordaci (Hannah che con questo ruolo spiccherà il volo, insieme a Grant), la tetra Fiona (la Scott Thomas che di lì a poco si ritroverà ad essere protagonista di kolossal come “Il paziente inglese”), David, fratello sordomuto di Charles (a cui presta il volto un dolce David Bower)e infine Tom (James Fleet), che dice sempre la cosa sbagliata nel momento sbagliato.

hannah grant
Nonostante i toni leggeri da commedia, appunto, il film vuole essere una riflessione sull’amore, sulla tradizione, sul matrimonio in quanto istituzione e in quanto simbolo di un legame profondo. Charles è in questo il tipico esempio di scapolo impenitente, incapace di prendere una decisione netta e chiara sul prendere un impegno, nell’iniziare una relazione duratura e man mano che la storia va avanti assistiamo alle sue riflessioni sul tema. In fondo a guardarlo bene è una sorta di antieroe che non riesce fino in fondo ad agire e prendere in mano la sua vita. Al matrimonio di Angus e Laura incontra Carrie, interpretata da una deliziosa Andie Mac Dowell una ragazza americana imparentata con gli sposi, un modo molto elegante e sottile che lo sceneggiatore ha trovato per simboleggiare il senso di novità e di estraneità dall’ambiente solito in cui Charles vive e in cui è perennemente immerso. E’ proprio questa ventata di fresco portata da Carrie che fa si che il protagonista se ne innamori subito dopo una nottata trascorsa insieme. Da una parte la paura dell’impegno e dall’altra l’occasione in cui questo incontro è avvenuto, creano degli equivoci e causano l’allontanamento tra Charles e Carrie. Quando si reincontreranno Charles si renderà conto di aver perso una occasione preziosa: Carrie si presenta accompagnata da un ricco scozzese, Hamish interpretato da Corin Redgrave, che presenta come il suo fidanzato e che sposerà di li a tra poco. La festa del matrimonio di Carrie viene però rovinata dal malore di Gareth, che aveva nascosto a tutti i propri problemi di salute. Assistiamo attoniti a una intensa cerimonia funebre in cui Matthew, il suo compagno da sempre, legge uno struggente brano del poeta omosessuale Wystan Auden, che non può non toccare l’anima dello spettatore e fa capire che, davvero, l’amore non ha differenze di sorta così come la perdita della persona amata. Ci si sente persi, annientati, si rifiuta tutto, ogni cosa, anche la più bella, pare aver perso il suo valore.

 

scott thomas grant
La rivelazione della storia tra Gareth e Matthew aprirà gli occhi a tutto il gruppo e li porterà ad una progressiva maturazione: ognuno di loro, finalmente, svelerà la parte più vera di se, anche a costo di ferirsi e ferire gli altri.

Del resto, anche Gareth, poco prima di morire, aveva detto: Al vero amore, in qualunque forma o dimensioni si presenti a voi. Con l’augurio che un giorno possiate dire con orgoglio: ‘Anch’io una volta sono stato amato follemente!’ “

Non vi sveliamo il finale. Dovete vedere il film.

Vi lasciamo con alcune citazioni, tra cui la poesia che legge Matthew e il discorso di Charles al primo matrimonio.

“È la seconda volta che mi trovo a fare il testimone, spero d’essere stato all’altezza della situazione la prima volta: la coppia in questione continua ancora a rivolgermi la parola! Purtroppo però – Sì, c’è un però… – non parlano più tra di loro: il divorzio è stato pronunciato un paio di mesi fa. Ma mi hanno assicurato che io non c’entro nella maniera più assoluta. Evidentemente Paula sapeva che Pierce era andato a letto con sua sorella Sibile prima che io lo dicessi al pranzo di nozze! Invece il fatto che fosse andato a letto anche con sua madre è stata proprio una sorpresa… Ad ogni modo, credo che questa notizia non sia stata assolutamente la causa del terribile incubo di recriminazioni e violenze in cui si sono trasformate le quarantotto ore del loro matrimonio! Ma ora basta con la malinconia, il mio compito oggi è di parlare di Angus e non ci sono scheletri nel suo letto… O almeno così pensavo! Ne riparliamo più tardi, ora vorrei soltanto dire una cosa…

Io sono sconcertato e profondamente invidioso di chiunque sia capace di prendersi un impegno come quello che Angus e Laura si sono assunti oggi. Io non credo che ci riuscirei e a loro va tutta la mia ammirazione. E adesso parliamo un po’ di Angus e dei suoi segreti!”

quattro matrimoni e un funerale
“Ricordo la prima volta che ho visto Gareth su una pista da ballo: ho temuto che lo incriminassero per atti osceni!”

“Mi sembrava di essere in un girone del’inferno: c’erano in fantasmi delle mie ex ovunque mi girassi. Se m’imbatto in Henrietta l’incubo sarà perfetto.”

“Sfortunatamente io non ho più parole. Spero mi perdonerete se delego i miei sentimenti alle parole di uno splendido poeta omosessuale, Wystan Auden. Dedico questa poesia al mio Gareth:

Fermate gli orologi, tagliate i fili del telefono e regalate un osso al cane, affinché non abbai. Faccia silenzio il pianoforte, tacciano i risonanti tamburi, che avanzi la bara, che vengano gli amici dolenti. Lasciate che gli aerei volteggino nel cielo e scrivano l’odioso messaggio: lui è morto. Guarnite di crespo il collo bianco dei piccioni e fate che il vigile urbano indossi lunghi guanti neri. Lui era il mio nord, era il mio sud, era l’oriente e l’occidente, i miei giorni di lavoro, i miei giorni di festa, era il mezzodì, la mezzanotte, la mia musica, le mie parole. Credevo che l’amore potesse durare per sempre. Be’, era un’illusione. Offuscate tutte le stelle, perché non le vuole più nessuno. Buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi. Perché da questo momento niente servirà più a niente.

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