Quattro notti di uno straniero (Quatre nuits d’un étranger)

Creato il 20 febbraio 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Anno: 2013

Nazionalità: Italia

Durata: 90’

Genere: Drammatico

Regia: Fabrizio Ferraro

Distribuzione: BOUDU

Uscita: 14/02/2013

Il dittico sul contatto iniziato con Penultimo Paesaggio, si chiude con questo film, ispirato a Le notti bianche di F. Dostoevskij. Coprodotto da Fuori Orario, girato a Parigi come il precedente e distribuito nelle sale italiane da BOUDU, il film in bianco e nero di Ferraro ritrova una continuità nella ricerca di un tempo che la realtà tende a farci smarrire, sezionando la narrazione spazio/tempo in quattro movimenti che raccontano quattro notti trascorse passeggiando sulle rive della Senna. I cartelli che dividono i passaggi tra un movimento e l’altro sono tratti da poesie di Georg Trakl. Pochissimi i dialoghi del protagonista con la sua presunta amante notturna, mentre le lezioni di francese registrate che ascolta il protagonista, riproducono l’inutilità dialogica di esistenze fin troppo prevedibili. Bianchi luccicanti e neri profondissimi, raccontano una Parigi misteriosa seppur rappresentata nella sua quotidianità, creando a tratti quadri fotografici di una bellezza sublime. Si sente l’eco di Tarkovskij nella snervante ricerca di una lentezza nelle carrellate, che trascina il racconto in un gorgo di frazionamenti temporali dove il prima e il dopo si perdono in un movimento che non c’è, in un passare del tempo che non è più individuabile dallo spettatore. Gli accadimenti nella vita del protagonista sono pochi e vengono raccontati con brevi frasi, lunghi piani sequenza, pedinamenti neorealistici durante i quali il personaggio finisce per fondersi col paesaggio circostante, creando una visione opposta a quella antropocentrica. Gli attori Marco Teti e , pedinati dalla mdp di Ferraro, si allontanano nella notte parigina, lentamente, senza proferire parola, in una spirale di incomunicabilità antonioniana. Lavoro dichiaratamente di ricerca estetica, Quattro notti di uno straniero coraggiosamente si propone allo spettatore quale opera unica nel suo genere, lanciando una sfida distributiva anch’essa unica.

Fabio Sajeva


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