Fotografia di Cristina Rizzi Guelfi
Di SONIA LAMBERTINI
*
Vorrei dire
a tutti gli umani
con l’aria importante,
il luccichio nell’occhio
e nei denti in fila, bianchissimi,
con la 24 ore full optional
compreso il pulsante per l’autodistruzione
in caso di occhiata prolungata
che
l’aria sotto terra non c’è
tantomeno gli aggettivi,
i denti si sa, si perdono
e mal che vada la protesi
viene smarrita dalle pompe funebri
e per quel che riguarda l’autodistruzione
è già cominciata e dura in eterno,
bussa silenziosa a tutte le porte.
*
E’ arrivato il giorno storto
dietro la porta, ombre
come vecchi figuranti
tendono la mano
mi muovo, tra fastidiosi ritornelli
e rumori secchi, le ossa
un accenno di swing,
portieri in frac battono il tempo
come insetti avvoltoi
pronti a beccare ciò che resta
nel ricco piatto di avanzi,
ultimo pasto di Dio.
*
Avete mai giocato sporco
con i morti e le loro teste,
lottato con le unghie e i denti
per la petizione contro
lo sbiancante poco inquinante
e il taglio delle foglie
con anestesia locale,
con le radici delle parole
macchiate di petrolio
e i fogli di giornale
sotto il braccio,
illusi di far parte
di un’élite di pensiero
dall’impatto devastante
mentre si gioca
alla democrazia universale.
*
Rubare al vento le parole
scegliere un punto cardinale
a caso, scavare un fossa
a seconda del loro peso
gettarle, senza troppi riguardi,
qualche fiore, se gradite.