“Sconcertante che ci siano stati quattro suicidi di giovani in una settimana, inaudito che che la città di Perugia sia ancora definita a livello nazionale come la capitale della droga. Non si può morire cosi, li hanno lasciati in un silenzio assordante. La nostra è una società sorda dove purtroppo non si pensa più, perché è faticoso, perché corriamo, ed è più semplice fare come la brezza del mare, che soffia in superficie increspando le onde, non scendendo in profondità, per riossigenarlo. E’ il momento di riflettere nel silenzio della nostra coscienza. Tutto questo è simbolo del crescente disagio giovanile in Umbria e dell’immobilismo, di fronte ad esso, delle istituzioni, della scuola e della famiglia”. Così Maria Rosi (Pdl) commenta le notizie di cronaca di questi giorni, che fanno registrare quattro suicidi di persone giovani nella nostra regione. “I ragazzi oggi vivono in una grande solitudine causata – secondo Maria Rosi – da una società che ha una cultura finta, basata sull’apparenza e sull’illusione, ma che lascia soli. Iniziamo con il dire che la famiglia va sostenuta non solo dal lato economico, ma essendo il pilastro della nostra società, come tale va tutelato. La scuola deve sostenere le famiglie nel difficile compito di educare, aiutandole a promuovere la cultura della legalità e del rispetto di sé stessi e degli altri. Il disagio di un ragazzo si può manifestare dal semplice fumare una sigaretta al modo di vestire e questi vanno subito comunicati alla famiglia. Va promossa fra i ragazzi la cultura dello sport, che si contrappone a quella dello sballo e della depressione. Vanno promossi modelli positivi, come quello del volontariato, dell’impegno sociale. Va mostrato ai giovani che è possibile impegnarsi, che non esistono solo il bullismo o il bere o la depressione.
In una sola parola, va fatta prevenzione e costruita una cultura della legalità e della socialità. Oggi il difficile compito delle istituzioni – conclude Rosi – non è solo quello di legiferare o creare programmi per stare vicino a scuola e famiglia ma quello di essere esempio di correttezza per i giovani. Il politico oggi ha il compito di ricostruire dalle macerie il futuro dei nostri giovani, partendo dal loro ascolto e mettendosi, per la prima volta, al loro fianco”.